martedì 22 dicembre 2009

AUGURI.. 10 SPERANZE PER IL 2010.


Il blog chiude per le vacanze natalizie e, salvo qualcuno di grande volontà non prenda in mano la tastiera, chiudiamo fino all'anno nuovo.. Dato per acquisito quanto sperano tutti, e cioè che l'economia si riprenda sul serio e che non ci siano ripercussioni sull'occupazione, ci permettiamo di fare 10 auspici "politici" per il 2010.

1) Speriamo che il 2010 ci porti un nuovo Governo, visto che quello attuale non è minimamente in grado di affrontare la crisi, impegnato com'è nel risolvere i problemi giudiziari del premier.

2) Confidiamo che il 2010 non porti un nuovo Segretario Nazionale del PD, visto che il 2009 ha visto alternarsi 3 segretari ed ora che abbiamo portato 3 milioni di persone a votare abbiamo bisogno di dare alla gente dei punti di riferimento.

3) Saremmo molto felici che Massimo D'Alema nel 2010 decidesse di fare il voto del silenzio, così che il PD non scenda sotto il 30% e chi è stato eletto per fare il Segretario del PD lo possa fare senza troppi problemi.

4) Sarebbe davvero straordinario se qualche Sindaco imbecille nel 2010 la smettesse di fare ordinanze come "white christmas" o come quella recente sulle agevolazioni riservate alle giovani coppie italiane e sposate.

5) Sarebbe straordinario che certi "cristiani" impegnati in politica si ponessero il problema di cosa è più importante tra essere solidali con chi ha bisogno e attaccare un pezzo di legno in ufficio pubblico o si chiedessero se respingere dei gommoni carichi di disperati in mezzo ad acque gelide è cosa più etica di approvare un registro sul Testamento Biologico (è difficile trovare articoli sui respingimenti nei giornali parrocchiali natalizi.. ma sul Testamento Biologico..).

6) Potrebbe essere utile all'Italia che due su tre dei principali sindacati italiani nel 2010 iniziassero a pensare davvero a chi lavora e a chi sta pagando il prezzo della crisi ed evitassero di accettare inviti a cena a Palazzo Grazioli.

7) Vorremmo evitare, ad aprile 2010, di fare i conti delle regioni che abbiamo perso (e che la destra ha vinto) a causa di liste di sinistra alternative, liste grilline o perchè ci siamo suicidati (vedi la Puglia) candidando gente che la gente non vuole o eleggendo governatori (vedi il Lazio) che poi vengono beccati con delle prostitute a sniffare cocaina.

8) Sarebbe grandioso se nel 2010 nessuno andasse in edicola per comprare un Giornale che oggi titolava "e lo chiamano surriscaldamento globale" esibendo una foto della neve e che fossero a milioni ad occupare le piazze per chiedere che i governi facciano di più per evitare che la Terra diventi una camera a gas.

9) Nel 2010 ci potrebbe essere in circolazione un cretino in meno se Fabrizio Corona facesse finalmente la galera che deve fare. In generale sarebbe buona cosa che la reclusione non fosse riservata solo ai condannati privi di un conto in banca milionario.. e che la legge fosse davvero uguale per tutti.

10) Sarebbe troppo chiedere che a dirigere il TG1 (così come gli altri TG pubblici) non ci sia un omuncolo che prima comunica con un editoriale il fatto che il suo TG non si occupa di gossip (soprattutto quello che riguarda le prostitute frequentate dal premier) e poi dedica ore a servizi ignoranti come quelli di questi giorni (il cane pù bello del mondo, i regali più costosi, la presunta omosessualità di Clooney)?

Ci sarebbe molto altro da dire.. ma ci fermiamo.

BUON NATALE E BUON ANNO A TUTTI!

IL CROCIFISSO E' IL SENSO DI UNA FEDE, NON UN ARREDO

Vorrei esprimere la mia personale opinione in merito alla mozione, soprattutto ad alcuni passaggi della mozione, legandomi a quanto espresso a nome del gruppo “Insieme per Cavriago” da Mirko Tutino, e del quale condivido pienamente la posizione.

Sul tema del crocifisso nelle scuole, credo non vi sia nient’altro da dire. Rifacciamo una discussione già fatta tre anni fa. Inutile allora, inutile oggi. Siamo in presenza di decreti e pronunciamenti e a tali ci atteniamo. La novità riguarda il pronunciamento della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, che comprendo nel suo intento di difendere il principio della laicità delle istituzioni pubbliche. Chi ha il compito di guardare non ad una singola nazione , ma all’intera comunità europea, deve tener conto della pluralità delle idee e delle scelte in materia religiosa. Mi immagino quale babele potrebbe esserci cercando di rappresentare le fedi religiose prevalenti in ogni paese dell’Europa, soprattutto oggi con l’allargamento dei confini ad est e presto anche nei Balcani.

Ma accanto a questa sentenza, che dal punto di vista dei principi e del diritto si può capire, credo che debba essere richiamato il criterio del buon senso nell’affrontare queste materie. Buon senso che ci dice che proprio perché siamo in una situazione di pluralità di tradizioni, di storie; in una fase di grandi cambiamenti, che creano paure, scontri, tensioni, è essenziale rispettare le consuetudini di ogni paese, anche perché è in gioco l’identità di persone e popoli. Rischiamo di innescare guerre di religione fatte da chi religioso non è, che coglie l’occasione per coprire idee impresentabili con il manto candido della fede. Il cammino multietnico, multiculturale e multi religioso del nostro paese e dell’Europa ha bisogno di pazienza, saggezza, gradualità. Tendendo nel tempo a far prevalere il principio di laicità delle istituzioni.

Sul terzo punto (secondo nella mozione),che chiede all’Amministrazione comunale di farsi garante della presenza del crocifisso negli asili comunali e negli uffici pubblici, si potrebbe dire che richiamandoci proprio alla tradizione, alla consuetudine, là dove non c’è mai stato e non c’è tutt’ora, così dovrebbe proseguire. Anche perché non siamo in presenza di atti che hanno imposto di toglierlo. Nel qual caso si avrebbe avuto un largo fronte a contrastarlo. Ma non è così semplice.

In questa sala, la Sala del Consiglio comunale, nemmeno ai tempi in cui c’era una forza politica, maggioranza nel paese e partito consistente a Cavriago; che si richiamava esplicitamente ai valori cristiani e portava una croce nel suo simbolo; beh nemmeno allora si presentarono mozioni di questo tipo. Né la Chiesa Cattolica ha mai fatto tali richieste o ha spinto per farle, né allora e nè oggi. In quegli anni non c’è n’era bisogno. Coloro che rappresentavano i cattolici sapevano bene qual’era il valore della laicità della politica e delle istituzioni. Basta vedere il loro importante contributo, in questo senso, nella stesura della nostra Costituzione. E così ancor oggi lo sa bene la Chiesa (vedi le parole del Papa proprio ieri nel discorso di fronte alla Curia romana).
Questa sala, in cui operano e lavorano i rappresentanti dei cittadini cavriaghesi, simbolo delle istituzioni democratiche, e gli uffici che esplicano e concretizzano le decisioni dell’Amministrazione comunale e dello Stato, sono di tutti. Tutti i cittadini vi si devono sentire rappresentati. Siamo cittadini italiani e cavriaghesi perché viviamo su uno stesso territorio ; perché abbiamo una Costituzione, che regola la nostra convivenza, nella quale ci riconosciamo tutti, credenti e non credenti; perché abbiamo una bandiera, ed un Capo dello Stato, garante dell’unità della nazione e dell’applicazione della Costituzione. Questi sono i simboli della nostra identità nazionale, prima di tutto.

Certamente il crocifisso fa parte della nostra tradizione culturale; è un richiamo a valori condivisi che innervano da secoli la nostra società. Ma non è questa la sua essenza. Sarebbe uno svilirlo in modo blasfemo. Il crocefisso è il senso di una fede religiosa. Di una fede che ha bisogno di testimoni coerenti non di arredi.

Ogni volta che facciamo prevalere il bene comune sui nostri interessi di parte; che operiamo per una società che accolga, che aiuta i più deboli; che difende i diritti fondamentali di ogni persona. Ogni volta che rinunciamo alle polemiche e alle facili ribalte mediatiche per far posto al dialogo; che sappiamo trovare punti d’incontro; che rispettiamo le diversità, vedendo in ogni uomo e donna un essere umano, un cittadino, con i nostri stessi diritti e doveri. Ogni volta che ognuno, in quest’aula e nei nostri uffici e servizi , agisce in questo modo, là vi è appeso il crocefisso. Questo è ciò che conta.
In conclusione: il crocifisso rimanga dove vi è sempre stato.
Ma non può essere imposto dove non c’è mai stato.

Paolo Burani

venerdì 18 dicembre 2009

ATTENTATO.. ALLA LIBERTA'


"L'attentato" a Berlusconi è stata la notizia di questa settimana. Il gesto di uno squilibrato sembra avere spostato all'attenzione di tutto il dibattito politico e reso tutto diverso. Si è creato un clima surreale, che ha messo in secondo piano tutto quanto si era detto e discusso fino al giorno prima e, soprattutto, ha messo in secondo piano i problemi del paese.

Vogliamo partire con una domanda. Di squilibrati e mitomani al mondo ce ne sono tantissimi. Ogni tanto si sente di qualche rock star, calciatore o attore che vengono aggrediti da qualche folle. In Italia l'oggetto delle attenzione dello squilibrato di turno è diventato Berlusconi. Il premier, in effetti, non ha mai fatto nulla per avere un immagine sobria e non sa miminamente che cosa sia l'understatemente che invece ha caratterizzato e tuttora caratterizza il suo predecessore, Romano Prodi. Fa politica come se fosse un tronista, ed il primo matto con tendenze violente e mitomani lo ha trattato come tale.

Il gesto dello squilibrato Tartaglia è stato atto di violenza gratuita, da condannare senza alcuna esitazione. Così come è giusto essere solidali con qualsiasi uomo colpito da un gesto violenza gratuita. Tuttavia non ci sentiamo di esprimere alcuna solidarietà politica, perchè il gesto di Tartaglia non è un gesto politico: è il gesto di una persona con molti problemi.

Noi piuttosto ci chiediamo come sia possibile che il Capo del Governo italiano possa essere colpito da un oggetto lanciato da poca distanza senza che nessuno della sua scorta abbia potuto evitarlo. Ci chiediamo come sia possibile che il premier non sia affidato ad una regolare scorta di Stato (con protocolli, procedure e regole sicure e trasparenti) ma ad un manipolo di agenti privati.

Crediamo che il Ministro degli Interno, anzichè proporre l'eliminazione degli spazi su internet, la limitazione delle manifestazioni (tra l'altro il Premier è stato ferito ad una manifestazione del suo partito, non ad una dell'opposizione), non abbia ritenuto opportuno dare le dimissioni. E l'opposizione dovrebbe chiederle. Al contrario il Governo vuole usare il gesto di un matto per mettere in discussione la libertà di espressione, di stampa e di manifestazione. E poi la riforma della Giustizia, le riforme a colpi di maggioranza ed una finanziaria che non affronta (anzi, aggrava) i problemi del paese.

Chiediamo a chiunque non abbia capito tutto ciò e si sia convinto che le cose dopo il gesto di Tartaglia siano cambiate, di svegliarsi dal torpore: sono a rischio i nostri diritti fondamentali e, anzichè sentirci colpevoli per il gesto di un pazzoide, dovremmo denunciare il fatto che viviamo in un paese dove il Governo non sa garantire nemmeno la sicurezza del primo dei suoi componenti e contrastare ogni proposta atta a negare le libertà individuali e collettive.

mercoledì 9 dicembre 2009

LA CRISI NON E' FINITA


La crisi non è finita. Giovedì 17 dicembre il Circolo PD di Cavriago organizza un confronto su questo tema. La serata sarà aperta da una breve presentazione dal cavriaghese Andrea Lasagni, docente presso la facoltà di Economia dell'Univesità di Parma. A seguito della presentazione sarà aperto il dibattito, al quale sono stati invitati imprenditori, associazioni di categoria e sindacati operanti nel nostro territorio. Chiuderà la serata il neo responsabile economico del PD regionale Gianluca Rivi.

Intanto il PD di Cavriago sostiene lo sciopero generale indetto dalla CGIL per venerdì 11 dicembre. In una nota stampa la CGIL reggiana afferma: "Il perdurare di un atteggiamento di totale chiusura da parte del Governo, il mancato finanziamento dei contratti in finanziaria, la volontà del Governo di perseguire una linea che esclude il dialogo ed impone le scelte richiedono uno slancio nella lotta dei dipendenti pubblici in difesa dei loro diritti in discussione dalla legge 15 del Ministro Brunetta e dalla totale umiliazione della democrazia sindacale."



Siamo pienamente d'accordo.


mercoledì 2 dicembre 2009

LE DICHIARAZIONI DI FINI E ALIEN VERSUS PREDATOR


Il “compagno” Fini. Questo è uno degli appellativi più usati dai detrattori del Presidente della Camera, da qualche tempo a questa parte quasi tutti concentrati a destra.

A parte il “fuori onda” di ieri (che ha fatto emergere le valutazioni di Fini sulle riforme della giustizia ad personam), l’ultima sua dichiarazione “se fossi stato in Svizzera avrei votato a favore dei minareti” mi ha colpito, e non poco. Pochi giorni prima, senza che nessuno gli avesse chiesto nulla, aveva risollevato l’idea di estendere il diritto di voto ai cittadini stranieri residenti in Italia. Nei giorni precedenti, aveva parlato positivamente del testamento biologico e dei diritti delle coppie di fatto.

E’evidente che l’insieme, non casuale, di tutte queste dichiarazioni asseconda l’idea secondo la quale Fini rappresenterebbe una destra rispettabile, in totale alternativa alla Lega Nord e a Berlusconi. In molti vedono dietro al Presidente della Camera l’immagine di un leader conservatore europeo, capace di parlare di laicità, immigrazione o giustizia senza avere la bava alla bocca e senza doversi far dettare le dichiarazioni in un auricolare nascosto come facevano le ragazzine del programma anni ’90 “Non è la RAI”.

Forse la questione è un po’ più complessa.

Fini, per ben 15 anni, ha votato o sostenuto tutto quanto gli venisse richiesto da Berlusconi. Ha votato ogni singola legge “ad personam” che aveva il palese intento di salvare il leader di Forza Italia. Ha sostenuto scudi fiscali, condoni, accettato e condotto in prima persona una politica estera da repubblica delle banane, avvallato la precarizzazione del mondo del lavoro ed approvato riforme della scuola tese a cancellare la parola uguaglianza dal vocabolario italiano. Ha promosso e firmato in prima persona una legge sull’immigrazione oscena, che nega i diritti fondamentali degli esseri umani e che, per giunta, non ha ridotto minimamente il numero di clandestini nel nostro paese. Non ultimo, ha deciso che da vicepremier del paese ospitante del G8, nel luglio 2001, il suo compito fosse quello di dirigere una caserma che ancora oggi è oggetto di procedimenti giudiziari per i pestaggi compiuti ai danni di alcuni manifestanti.

L’elenco delle porcate che Fini ha votato è lunghissimo. Tutto era funzionale a mantenere il potere e a legittimare se stesso, eliminando definitivamente dalla politica la parola “fascista”, che ora è lasciata quasi esclusivamente a taluni ultras di certe squadre di calcio. Qualcuno dovrà spiegarmi, quindi, che significato hanno i saluti romani per la vittoria di Alemanno.. o per tutte le vittorie di esponenti PDL che vengono da AN. La cosa più grave, tuttavia, è che Fini non ha solamente consentito a Berlusconi di fare i suoi comodi calpestando la Costituzione, la legge ed ogni regola del buon senso, ma ha anche consentito alla cultura berlusconiana di farsi strada.

L’egoismo, l’idea che fare i furbi sia il modo migliore per vincere sugli altri, il totale imbarbarimento (prima) ed addormentamento (poi) dei costumi di questo paese sono arrivati ad essere la cultura dominante degli italiani anche perché Fini non ha fatto nulla per fermare tutto questo. Fini ha aperto la strada a Berlusconi e l'ha reso un elemento della nostra quotidianità, materializzando tutto quello che prima poteva essere solo parte dei nostri peggiori incubi.
Chi può credere che ora sia cambiato? Chi può pensare che non sia un disegno di interesse a muovere Gianfranco Fini nella sua ribellione? Non è forse possibile che Fini punti a sostituire Berlusconi guidando un Governo istituzionale mantenuto anche con i vostri voti, per poi (in stile Merkel) candidarsi tra 3 anni a capo della destra trionfando su un PD che nel frattempo avrà perso il 10%? E se volesse accreditarsi per il Quirinale?

Lo scontro tra i due ricorda la sfida raccontata in un celebre film: Alien versus Predator. Il primo è un mostro orribile che sbrana gli uomini con l'aggressività e la violenza tipica di un belva feroce. Il secondo è un freddo e cinico essere iper-tecnologico capace di rendersi invisibile ed uccidere chiunque incontri in modi atroci. Siete liberi di decidere voi chi è Fini e chi è Berlusconi. O per lo meno: siete liberi di decidere da chi farvi uccidere.
Mirko Tutino


sabato 28 novembre 2009

STEFANO CI MANCHERA'

Il Partito Democratico di Cavriago esprime il proprio cordoglio per la morte del fumettista, insegnante, pittore cavriaghese, Stefano Mussini. Ha sempre messo la propria creatività al servizio di Cavriago..

Cavriago sentirà la sua mancanza.

venerdì 27 novembre 2009

CAVRIAGO CAPUT MUNDI: IL PDL VOTA NO ALLA PRIVATIZZAZIONE DELL'ACQUA


Cavriago è proprio un paese originale: il PDL vota la mozione per l'acqua pubblica. Ieri sera, nel corso del Consiglio Comunale, dopo un lungo lavoro di mediazione tra i diversi gruppi, la mozione proposta del gruppo civico "Cavriago Comune" diventa di tutti e passa con voto unanime. Si tratta di un dato politico straordinario: tutti i gruppi (UDC e Destra compresi) hanno riconosciuto che è attraverso un potenziamento ed un miglioramento delle gestioni pubbliche che si può ottenere un servizio idrico di qualità anche laddove non esiste. La "privatizzazione ad ogni costo" voluta dal Governo viene quindi messa in discussione dallo stesso consigliere del PDL locale. Il Comune di Cavriago promuoverà quindi come principio la richiesta di considerare l'acqua un bene privo di rilevanza economica e richiedrà alla Regione di impugnare presso la Corte Costituzionale la legge che impone a tutte le regioni, nonostante la gestione dell'acqua sia loro competenza costituzionale, la privatizzazione. Il Consiglio Comunale ha poi sostenuto le iniziative già avviate dall'assessorato all'ambiente del Comune per l'utilizzo dell'acqua del rubinetto nelle scuole.
Ecco il testo della mozione.

ORDINE DEL GIORNO: "RICONOSCIMENTO DELL'ACQUA COME BENE COMUNE E DEL SERVIZIO IDRICO INTEGRATO COME SERVIZIO PRIVO DI RILEVANZA ECONOMICA"

PREMESSO che:

- l'acqua è un bene essenziale ed insostituibile per la vita. Pertanto, la disponibilità e l'accesso all'acqua potabile ed all'acqua necessaria per il soddisfacimento dei bisogni collettivi, costituiscono un diritto inviolabile dell'uomo, un diritto universale, indivisibile che si può annoverare fra quelli di riferimento previsti dall'art. 2 della Costituzione; a partire dalla promulgazione della Carta Europea dell'Acqua (Strasburgo 1968) la concezione dell'acqua come "bene comune" per eccellenza si è affermata a livello mondiale;
- peraltro, il "bene acqua", pur essendo rinnovabile, per effetto dell'azione antropica può esaurirsi: è quindi responsabilità individuale e collettiva prendersi cura di tale bene, utilizzarlo con saggezza, e conservarlo affinché sia accessibile a tutti nel presente e disponibile per le future generazioni;

- la risoluzione del Parlamento europeo del 15 marzo 2006 dichiara "l'acqua come un bene comune dell'umanità" e chiede che siano esplicati tutti gli sforzi necessari a garantire l'accesso all'acqua alle popolazione più povere entro il 2015 ed insiste affinché "la gestione delle risorse idriche si basi su un'impostazione partecipativa e integrata che coinvolga gli utenti ed i responsabili decisionali nella definizione delle politiche in materia di acqua livello locale e in modo democratico";

- inoltre, la risoluzione del Parlamento europeo dell'11 marzo 2004 sulla strategia per il mercato interno - priorità 2003-2006 - già affermava, al paragrafo 5, "essendo l'acqua un bene comune dell'umanità, la gestione delle risorse idriche non deve essere assoggettata alle norme del mercato interno";

CONSIDERATO

- che per sostanziare il principio del diritto dell'acqua come universale e inalienabile, nonché per riorientare il sistema di tariffazione agevolata per le fasce sociali meno abbienti verso un sistema che assicuri maggiore responsabilizzazione degli utenti e politiche di risparmio idrico, appare opportuno introdurre all'interno dell'ordinamento la definizione del servizio idrico integrato come servizio pubblico essenziale, di interesse generale, privo di rilevanza economica.

RITENENDO

- necessario garantire, oltre alla buona qualità dell'acqua anche un'adeguata quantità e continuità del servizio, un'alta efficienza degli acquedotti e delle infrastrutture tali da ridurre al minimo la dispersione;- opportuna la definizione di chiari indirizzi pubblici e politiche pubbliche concrete, realistiche e rigorose perché l'acqua non è una merce ma una risorsa da tutelare, prelevare e utilizzare con grande responsabilità e coerenza;- fondamentale il controllo dei pozzi ed la tutela dell'ambiente attraverso la depurazione e il riuso delle acque e la conservazione del minimo flusso vitale per i corsi.

CONSIDERANDO

- che la gestione del Servizio Idrico Integrato della nostra realtà è assai distante da quelle gestioni pubbliche o private non adeguatamente controllate, caratterizzate da una presenza asfissiante dei partiti e da manifestati pesanti fenomeni clientelari e di lottizzazione che hanno indebolito la professionalità degli operatori, con conseguente peggioramento della qualità dei servizi ed aumento dei costi per il cittadino.

CONSIDERATO

- che oltre 100 cittadini cavriaghesi dei 400.000 a livello nazionale, hanno apposto la propria firma a sostegno della Legge di Iniziativa Popolare concernente "Principi per la tutela, il governo e la gestione pubblica delle acque e disposizioni per la ripubblicizzazione del servizio idrico".

VISTO

- l'articolo 23-bis del D.L. 25/06/2008 n. 112 convertito nella legge 6 agosto 2008 n. 133

- che prevedeva, in via ordinaria, il conferimento della gestione dei servizi pubblici locali a imprenditori o società mediante il ricorso a gara, facendo largo forzatamente all'ingresso di privati.

CONSIDERATE

- le successive modifiche ed integrazioni apposte al suddetto art. 23bis dall'art. 15 del D.L. n. 135/2009, approvato in via definitiva dalla Camera il 19 novembre 2009, che muove passi ancor più decisi verso la privatizzazione dei servizi idrici e degli altri servizi pubblici locali.

IL CONSIGLIO COMUNALE DI CAVRIAGO SI IMPEGNA:

- a "costituzionalizzare" il diritto all'acqua riconoscendo nel proprio Statuto Comunale il "Diritto Umano all'acqua", ossia l'accesso all'acqua come diritto umano, universale, indivisibile, inalienabile e lo status dell'acqua come bene comune pubblico.

APPROVA I SEGUENTI PRINCIPI:

- l'acqua è un bene comune, un diritto umano universale non assoggettabile a meccanismi di mercato;

- la disponibilità e l'accesso individuale e collettivo all'acqua potabile sono garantiti in quanto diritti inalienabili e inviolabili della persona umana e si estrinsecano nell'impegno a garantire ai cittadini un minimo vitale giornaliero;

- la proprietà e la gestione del servizio idrico devono essere pubbliche e improntante a criteri di equità, solidarietà (anche in rapporto alle generazioni future) e rispetto degli equilibri ecologici;- il consumo umano delle risorse idriche deve avere la priorità rispetto ad altri usi;

- il servizio Idrico Integrato è un servizio pubblico essenziale, di interesse generale, privo di rilevanza economica, e come tale non soggetto alla disciplina della concorrenza, ma rientrante nella competenza esclusiva della Regione (art. 117 Cost.) che deve essere gestito con meccanismi che garantiscano la partecipazione sociale.

IMPEGNA il Sindaco e la Giunta:

a riaffermare, attraverso ogni proposta gestionale e di principio all'interno dell'ATO, la titolarità dei Comuni ad esercitare il potere di indirizzo, di controllo e di determinazione del piano tariffario, in coerenza con il riconoscimento del principio dell'acqua come diritto umano essenziale.. ad intervenire presso la Regione Emilia Romagna affinché la stessa avvii ricorso presso la Corte Costituzionale (vedi Regione Puglia) su quanto previsto dall'art. 15 del D.L. n. 135 del 2009, già approvato in via definitiva dalla Camera il 19 novembre 2009;.
a promuovere nel proprio territorio una Cultura di salvaguardia della risorsa idrica e di attraverso le seguenti azioni: informazione della cittadinanza sui vari aspetti che riguardano l'acqua sul nostro territorio, sia ambientali che gestionali, contrasto al crescente uso delle acque minerali e promozione dell'uso dell'acqua dell'acquedotto per usi idropotabili
a cominciare dalla Sala del Consiglio Comunale, dagli uffici, dalle strutture comunali e dalle mense scolastiche- anche attraverso la costruzione di distributori/dispensatori pubblici accessibili a tutti i cittadini.

mercoledì 25 novembre 2009

SCUOLE POTABILI.. A CAVRIAGO


A Cavriago arriva un'importante novità: nelle prossime settimane i bambini della scuola dell'infanzia "I Tigli", pranzeranno bevendo acqua del rubinetto. L'iniziativa, nel corso del 2010, sarà poi estesa alle altre mense scolastiche. Ciò consentirà una riduzione dei rifiuti: nelle scuole materne attualmente si consumano 336 chili di bottiglie di plastica l'anno. L'acqua pubblica arriverà simbolicamente anche in Consiglio Comunale.
L'AUSL ha già espresso il proprio parere favorevole e ciò conferma che tutti i luoghi comuni sull'uso dell'acqua pubblica (calcoli, sporcizia ecc..) non sono assolutamente veritieri. La nostra acqua pubblica arriva alla nostra soglia più pulita e maggiormente controllata dell'acqua in bottiglia. E'evidente che talvolta dal rubinetto non sempre esce acqua con queste caratteristiche perchè in molte case private non si cura la manutenzione dei propri impianti.. nel caso degli asili invece la verifica è stata fatta.
Crediamo che questa scelta della Giunta di Cavriago sia un atto concreto per ridurre i rifiuti e stimolare l'utilizzo dell'acqua pubblica, che peraltro arriva a pochi giorni dalla forzata privatizzazione dell'acqua votata dalla maggioranza di centrodestra.

venerdì 20 novembre 2009

IL LEVIATANO

Il Governo ieri ha comunicato ai Comuni un'ulteriore del trasferimento sostitutivo dell'ICI, abolita per legge nazionale nel 2008. L'ICI era la prima fonte di finanziamento dei Comuni. Nel 2008 il Governo l'ha eliminata, sbandierando ai 4 venti la promessa di sostituire le minori entrate per i Comuni con un trasferimento. Dopo aver comunicato una riduzione del 20% di quanto previsto (che era l'entrata del 2008), oggi arriva un'ulteriore riduzione.

Il Comune di Cavriago avrà quindi 200 mila euro in meno. Telereggio ieri ha realizzato un interessante servizio sulla situazione dei trasferimenti statali nella nostra provincia. L'insieme dei trasferimenti nel 2009 raggiungerà appena il 2,7% di quanto pagato di IRPEF e IVA dai cittadini reggiani. In sostanza le istituzioni reggiane ricevono come trasferimento economico meno di 3 centesimi per ogni euro pagato in tasse allo Stato.

Vogliamo parlare dei limiti imposti dal Patto di Stabilità di Tremonti sugli investimenti che possono fare i Comuni? I soldi ci sarebbero.. ma non possono essere spesi ed i fornitori non possono essere pagati. E poi il Governo dice di fare qualcosa contro la crisi..

A ciò si può aggiungere quanto avvenuto questa settimana con la privatizzazione dell'acqua. Lo Stato ha deciso, per legge, che le ATO (gruppi di comuni uniti da un'unica gestione servizio idrico) possono affidare il servizio di gestione dell'acqua solo ad imprese la cui proprietà pubblica non supera il 30%. La maggioranza sostiene che questo sia solo un adeguamento alle normative comunitarie.

Tutte balle. L'Europa consente alle aziende realmente controllate dagli enti pubblici di poter continuare a gestire l'acqua ed impone le regole di mercato solo quando il pubblico non ha il controllo dell'azienda a cui viene affidato il servizio. Non è vero quindi che è l'Europa ad imporre ad ogni singolo comune italiano la privatizzazione del servizio. La scelta del Governo non è orientata ad una migliore gestione dell'acqua (realtà come la nostra, infatti, dimostrano che il pubblico può raggiungere, così come alcuni privati, livelli di qualità ed eccellenza straordinari): l'unico obiettivo è cedere all'interesse di chi vuole usare l'acqua per aprire un nuovo business.

Negli anni in cui la Lega è al Governo assistiamo sempre più ad una nuova forma di centralismo, che sottrae completamente la libertà di scelta per gli enti locali. Nel 1992 la Lega naque e crebbe con l'obiettivo di arrivare ad un Italia federale. 17 anni paghiamo il prezzo di un centralismo tutto orientato a sostenere gli interessi dei più forti. Una pericolosa forma di Leviatano.

martedì 17 novembre 2009

ERRANI CANDIDATO

Sabato Vasco Errani è stato scelto come candidato alla Presidenza della Regione Emilia-Romagna. Errani è in sella dal 1999 e nei suoi due mandati, uno dei quali da Presidente della Conferenza Stato-Regioni, ha saputo governare la nostra Regione con grandi risultati.

L’unanimità sulla terza candidatura di Vasco Errani è arrivata per questo motivo: il centrosinistra non poteva permettersi, a 4 mesi dal voto, di riaprire il dibattito su quale fosse il candidato migliore e, eventualmente, riaprire la questione primarie mettendo a rischio il risultato complessivo.

E’un’argomentazione forte e valida che tuttavia lascia l’amaro in bocca del non aver saputo, in 10 anni, costruire una successione naturale al Presidente in carica. Purtroppo è un problema che, a Bologna come a Reggio, la classe dirigente del PD e del centrosinistra vive in maniera molto pesante.

Comunque sia abbiamo un candidato autorevole e fortissimo, capace di guidare il centrosinistra ad una vittoria che non può essere risicata. L’Emilia-Romagna su tanti temi (dal welfare, alla tutela del territorio, passando per la tutela delle coppie di fatto), ha costruito un modello di governo alternativo a quello della destra e in queste regionali dovrà dimostrare di essere credibile e di non cedere terreno alla cultura di questa destra.

Pensiamo in particolare alla Lega, che nelle ultime tornate elettorali ha conquistato voti e consensi soprattutto nei ceti popolari, quelli che hanno sempre sostenuto la solidarietà e l’impegno civico che contraddistingue la nostra regione.

Errani vincerà con un ampio margine se saprà proporre una versione moderna ed attuale del modello emiliano, che non viva sugli allori ma che sappia rispondere ai problemi del nostro tempo: promuovere piena integrazione dei nuovi cittadini, semplificare ed estendere il welfare emiliano, ridurre la burocrazia regionale, affrontare il tema dell’inquinamento della pianura padana promuovendo una nuova mobilità regionale.
Vogliamo che il PD reggiano, su questi obiettivi, dia il proprio contributo.

mercoledì 11 novembre 2009

DAL CONSIGLIO.. SULLA CRISI.

Ieri sera il Consiglio Comunale di Cavriago ha approvato l’istituzione dei provvedimenti comunali anticrisi. Si tratta di contributi economici a supporto delle spese per la casa (affitti o mutui) e di forti riduzioni dei costi sostenuti dalle famiglie per i figli compresi tra gli zero ed i 18 anni.

Non esistono dati precisi sul numero di famiglie cavriaghesi in difficoltà, tuttavia sappiamo che in Provincia di Reggio Emilia ad ottobre 2009 si sono registrati 21063 disoccupati iscritti alle liste del Centro per l’Impiego e 19953 persone in cassa integrazione (fonte CGIL). Sono numeri da capogiro. I Comuni, vista anche la drastica riduzione di risorse derivata dal taglio dell’ICI e dalle norme sul Patto di Stabilità volute dal Governo Berlusconi, non hanno strumenti decisivi per affrontare la crisi.

I Comuni tuttavia possono estendere la rete di welfare dei propri servizi e prevedere norme “straordinarie” per alleggerire la situazione di una parte delle famiglie in difficoltà. Il Comune di Cavriago è partito dalla casa e dai servizi educativi, che rappresentano i campi più delicati per la qualità della vita di una famiglia.

Gli enti locali però non sono sufficientemente forti e sarebbe necessario un intervento del Governo, che invece sulla crisi continua a fare propaganda e a non mettere in campo nessun vero provvedimento. Basterebbe, tanto per fare un esempio, sbloccare le assurde norme del patto di stabilità e consentire ai comuni di finanziare e liquidare gli investimenti. Il blocco delle risorse per gli investimenti colpisce le imprese piccole e medie fornitrici dei comuni (titolari e dipendenti) e rendono ancora più grave la crisi. Sbloccare le piccole opere dei Comuni in maniera diffusa sarebbe sicuramente più utile che invocare il Ponte sullo Stretto a 1000 km da noi. Su questi temi la Lega, il partito del nord e dei piccoli artigiani, dov’è?

Per maggiori informazioni sui dati della crisi a Reggio Emilia:

lunedì 9 novembre 2009

IL CAVALIERE CHE CAVALCA IL MURO


Il Cavalier Casali (capogruppo PDL di Cavriago) è scatenato. Dopo aver accusato di sovietizzazione la comunità cavriaghese, il perseguitato dissidente politico è tornato sui giornali per gridare all'ennesimo scandalo: il Sindaco Delmonte avrebbe sovieticamente impedito la discussione di una mozione consigliare sulla caduta del Muro di Berlino. La mozione ha proposto di organizzare, per il 9 novembre, cioè oggi, diverse iniziative per il ventennale della caduta del Muro. La mozione è assolutamente condivisibile: la caduta del Muro è un fatto di storia che ha segnato, per la Germania e per l'Europa, un svolta positiva.

La Germania (finalmente riunificata) e gli altri paesi dell'est Europa (oggi nella UE) hanno potuto conoscere la libertà e scegliere democraticamente il proprio Governo. Insomma: una ricorrenza da celebrare e da utilizzare per parlare un pò di storia contemporanea nella nostre scuole, nelle quali troppo spesso ci si ferma (quando va bene) alle battaglie del Piave. Un'occasione per discutere delle cose che la caduta del Muro ha cambiato nel mondo e di tutte quelle che, nell'est Europa come nel mondo, purtroppo non ha cambiato.

E allora dov'è il problema di Casali? Dopo quasi 11 anni da Consigliere non si è ricodato che presentare una mozione dopo la convocazione del Consiglio Comunale comporta il rinvio della stessa al Consiglio successivo. Come ha fatto, uno della sua esperienza, a pensare di discutere il 10 novembre (domani) una mozione per chiedere al Comune di celebrare un evento il giorno 9 (oggi) presentandola il 31 ottobre quando il Consiglio era già stato convocato il 27 ottobre? Dimenticanza? Più facile pensare che la mossa sia stata orchestrata al solo scopo di avere il titolo della pagina della Val d'Enza dell'Informazione di ieri.

Un evento che dovrebbe ricordare la Democrazia, la Libertà e tutti coloro ha perso la vita per poterle ottenere, diventa quindi uno strumento del PDL per andare sul giornale e raccontare la favoletta della persecuzione politica. Una bassa strumentalizzazione di cause che meritano di essere affrontate seriamente. Un uso, sicuramente legittimo, ma politicamente discutibile della libertà di stampa e di opinione.
Per fortuna di Casali e per quella di noi tutti "il muro" che tanto teme Casali, quello dell'oppressione dei dissidenti e delle libertà negate, in Italia è caduto il 25 aprile. Lui se ne è accorto?

mercoledì 4 novembre 2009

SI PUO' FARE



Da oggi a Cavriago sarà possibile scrivere il proprio testamento biologico. E'stata approvata all'unanimità la delibera di Giunta che ha istituito gli strumenti per applicare la delibera approvata, lo scorso 24 settembre, dal Consiglio Comunale. Alla seguente pagina web è possibile scaricare tutta la modulistica.

http://www.comune.cavriago.re.it/page.asp?IDCategoria=525&IDSezione=18204&ID=345130

Nei giorni scorsi, a seguito del dibattito del Consiglio Comunale di Reggio Emilia, si era detto che il nostro registro sul testamento biologico sarebbe stato inapplicabile. Si era detto che era contro la legge. E'stata approvata una delibera che dimostra che tutto ciò non corrispondeva al vero e, da oggi, i cittadini di Cavriago sono tra i pochissimi in Italia a poter effettuare il proprio testamento biologico.

lunedì 2 novembre 2009

CAVRIAGO E MARTE..


A Cavriago c'è una comunità politica "sovietizzata". Per questo motivo il centrodestra, sentitosi insultato dall'intervento di Mirko Tutino nel Consiglio Comunale del 24 settembre 2009, ha deciso di chiedere l'intervento del Prefetto di Reggio Emilia. Il PD (Ds, nella nota di Pagliani) ha preso le parti di Tutino ed il Sindaco, a differenza dei Podestà di una volta, l'ha persino lasciato parlare in Consiglio Comunale. Il comunicato del PDL è a dir poco esilarante.

Eccone un estratto: "Abbiamo in data 28 ottobre 2009 inoltrato richiesta urgente a Sua Eccellenza il Prefetto al fine di poter rappresentare all’autorità le gravi offese perpetrate dall’Assessore Mirko Tutino durante la seduta consiliare svoltasi a Cavriago in data 24 settembre 2009. Oggetto delle allusioni e delle offese del volgare assessore Tutino sono stati il Presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi ed il gruppo consiliare PDL-Lega Nord che per tramite del Dott. Sergio Leoni, consigliere comunale, era intervenuto sull’argomento all’oggetto del consiglio riguardante il testamento biologico. (...) Questo clima da caccia alle streghe caratterizza da tempo i comportamenti della maggioranza locale di centrosinistra e del Sindaco Delmonte, riteniamo pertanto di urgente importanza un intervento di sua Eccellenza il Prefetto al fine di ripristinare il confronto democratico in una comunità politica “sovietizzata” che sembra ancora non aver perso l’abitudine di cancellare con ogni mezzo le voci dell’opposizione."

"Cavriago...Rosso Paese bolscevico e traditor". Vi ricordate la canzoncina molto divertente del film "Fascisti su Marte" di Guzzanti e Purgatori? Ecco: quella era una parodia, era finzione. Purtroppo questa è realtà. Non vogliamo credere che Pagliani e Casali si prendano davvero sul serio quando scrivono le cose che avete appena letto. Dopo aver minacciato di querela Tutino (e dopo essere stati clamorosamente smentiti dalle registrazioni della seduta del Consiglio del 24/9) gli zelanti rappresentanti del Presidente in spedizione nella terra Rossa e Bolscevica hanno emesso una nota in cui si rivolgono alle massime autorità.
A questo punto ci manca solo un appello al Segretario Generale delle Nazioni Unite..

giovedì 29 ottobre 2009

CAVRIAGO DICE NO ALLO SCHIAVISMO DEL 2000


La zona industiale di Corte Tegge è nel Comune di Cavriago, ma è a ridosso di Reggio Emilia. Dopo la scelta del Sindaco Delrio di adottare un'ordinanza per multare i clienti delle prostitute, per evitare che la zona industriale diventasse un porto franco, l'ordinanza del Sindaco di Cavriago è giusta e necessaria. Non saranno punite le prostitute, che sono delle vittime. Sarà punito chi, comprando la prostituzione in strada, alimenta il mercato dello sfruttamento di tante ragazze che arrivano in Italia con l'illusione di potersi costruire una vita migliore.

Tutto ciò viene prima dei problemi di ordine pubblico, più volte segnalati dagli stessi residenti e dalle imprese di Corte Tegge, che di notte è deserta e si presta come teatro di ogni possibile attività illecita. Una comunità solidale, che già investe molto per supportare le persone in difficoltà, sa anche intervenire per combattere un fenomeno come lo sfruttamento della prostituzione. La destra in questi anni è più volte intervenuta per punire le prostitute, non volendo mai toccare i clienti che, a differenza delle prostitute, votano.

C'è una sorta di tacito accordo tra molti politici, che prevede che non si possa toccare questo tema, perchè in fondo sono tanti gli uomini che nottetempo sgattaiolano fuori di casa per abbordare le ragazze di strada. Di giorno sono paladini dell'ordine pubblico e del decoro, di notte sono ben lieti che esista la prostituzione di strada e danno sfogo alla loro piccolezza abusando della condizione di povertà di tante ragazze straniere. L'ordinanza prevede anche, proprio per favorire il recupero ed il reintegro delle ragazze, che le forze dell'ordine comunichino loro l'esistenza dei progetti di tutela e recupero delle donne che decidono di uscire dalla prostituzione.

Il PD sceglie di stare dalla parte dei più deboli, anche se questo può costarci il voto di qualche puttaniere.

martedì 27 ottobre 2009

LA FIGURACCIA


Ieri pomeriggio il Consiglio Comunale di Reggio Emilia ha discusso la proposta avanzata con la petizione popolare (promossa dal comitato “Alta Voce”) per l’istituzione del registro dei testamenti biologici. Il gruppo del Partito Democratico, avendo al proprio interno alcune voci fortemente contrarie a questa proposta e valutando in maniera seria alcune note di carattere tecnico sulla “fattibilità” del registro, ha deciso di astenersi e di proporre un ordine del giorno per l’istituzione di un registro che riducesse il ruolo attivo del Comune.

Nel corso del dibattito da parte di alcuni nostri consiglieri reggiani sono usciti anche diversi commenti critici sul registro istituito dal Consiglio di Cavriago. Qualcuno ha affermato che il Comune di Cavriago non saprebbe come realizzarlo (e pertanto l’approvazione è stata inutile) e che ci sono pareri tecnici contrari. Il registro proposto dal Comitato “Alta Voce”, infatti, è identico a quello approvato a Cavriago. Ieri a Reggio è passato (a sorpresa) col voto favorevole di alcuni consiglieri leghisti, della Spaggiari, dell’IDV e di Sinistra Democratica. I contrari sono stati pochissimi, visto che il PDL è furbamente uscito dall’aula allo scopo di lasciare il PD da solo con le proprie contraddizioni ed evitare di esporsi su un tema così delicato.

Mi piacerebbe fare alcune considerazioni:

1) Cavriago non è un Comune di campagnoli sprovveduti: il Sindaco, la Giunta e la maggioranza cavriaghese hanno valutato che questo registro è fattibile e su questo hanno avuto un avvallo tecnico-giuridico argomentato dalle norme. Si può affermare che Reggio ha numeri da gestire superiori rispetto a quelli di Cavriago e pertanto alcune procedure possono cambiare, ma non si dica che il nostro registro non è attuabile: sono tutte balle affermate per colmare il vuoto lasciato dalla politica.

2) Il Partito Democratico a Cavriago ha saputo decidere: due consiglieri in aula hanno espresso la loro posizione personale (di astensione) ma il gruppo ha sottoscritto la proposta e l’ha fatta propria. Su questioni etiche può essere ammissibile un voto di astensione di alcuni nostri consiglieri (visto che l’argomento è una novità e non è compreso nel programma di legislatura), ma il gruppo deve avere una linea chiara e deve saper essere motore di un’iniziativa, altrimenti ci si trova nell'imbarazzo di dover affrontare questi temi sempre in difensiva.


3) Le questioni tecniche sollevate da alcuni nostri consiglieri nascondono solo l'immenso vuoto lasciato dalla nostra linea politica su questi temi. Com'è possibile che la posizione (integralista) di pochissimi consiglieri debba pesare tanto quanto quella di quasi tutto il gruppo del PD? Come è possibile che a livello provinciale non ci sia una regia e non si tenti di individuare un'unica linea d'azione?


Da figuracce come quella di ieri deriva la difficoltà del PD ad essere credibile come forza di alternativa all'attuale Governo. In 3 milioni (55500 a Reggio, 1200 a Cavriago) domenica sono venuti a votare per dire che il PD è l'unico strumento che la parte sana dell'Italia ha per battere la destra. Non deludiamoli con scenette patetiche come quella di ieri in Sala del Tricolore. Ora c'è un nuovo Segretario: speriamo che a Reggio, così come a Roma, si inizi davvero ad avere un Partito e non solo un gruppo di amministratori incapaci di esprimersi su temi così importanti per la vita della persone.
Mirko Tutino


lunedì 26 ottobre 2009

1208 VO-TANTI: A CAVRIAGO VINCE BERSANI

I cavriaghesi hanno risposto all'appello del Partito Democratico: 1208 persone hanno affollato il seggio di Piazza Zanti. Il PD a Cavriago è un Partito sano e forte, capace di mobilitare oltre 1200 persone in un appuntamento di partecipazione e confronto senza precedenti.
Ecco i risultati:

NAZIONALE

BERSANI: 597 - 50,9%

Democratici con DF: 341 - 29,1%
Semplicemente Democratici: 136 - 11,6%
FRANCESCHINI: 477 - 40,7%

MARINO: 99 - 8,4%

REGIONALE

BERSANI-BONACCINI: 597 - 50,9%

Democratici con DF: 382 - 32,6%
Semplicemente Democratici: 104 - 8,9%
FRANCESCHINI-BASTICO: 486 - 41,5%

MARINO-CASADEI: 89 - 7,6%

venerdì 23 ottobre 2009

AL VOTO!


Domenica si vota per le primarie del PD. A Cavriago il seggio è in Piazza Zanti, al piano terra del Centro Culturale. Si vota dalle 7.00 alle 20.00. Per votare basta sottoscrivere una dichiarazione che confermi di essere elettori del PD e versare 2 euro, che copriranno le spese di allestimento del seggio e di produzione delle schede.
Votare a queste primarie è importante per due motivi.
Il primo è che in base quanti saranno i votanti si capirà la forza e la capacità di mobilitazione del principale Partito dell'opposizione italiana. Pochi votanti saranno un successo per Berlusconi ed allontaneranno la possibilità di sostituire la destra al Governo. Azzardiamo dei numeri: servono almeno 1,5 milioni di votanti a livello nazionale.. almeno 8-900 a Cavriago.
Il secondo è la scelta che abbiamo davanti. Checchè se ne dica non è assolutamente vero che i candidati sono tutti uguali e che i programmi sono identici. Esistono 3 distinte visioni su come condurre il PD e l'opposizione per i prossimi anni. Ognuno di noi dovrà scegliere la linea (e la personalità) che possa dare un'identità al PD ed essere più forte nello scontro con la destra. Chi sceglieremo a guidare il PD probabilmente sarà in prima fila quando si dovrà decidere chi designare per la guida del paese.. non è una scelta da poco.
In queste ore convinciamo quanta più gente possibile a venire a votare!

mercoledì 14 ottobre 2009

PROSSIMI APPUNTAMENTI

MERCOLEDI' 21 OTTOBRE
Ore 21,00
Circolo Cavriaghese
Cena Democratica in vista delle primarie..
Confronto tra i candidati alle primarie..con cena e musica di Elisa.
Offerta minima 10 Euro.

lunedì 12 ottobre 2009

RIDICOLI


Ecco in assoluta anteprima la delibera con la quale è stato approvato il Registro dei testamenti biologici del Comune di Cavriago.

Oltre alla delibera, è possibile leggere la trascrizione del dibattito del Consiglio Comunale del 24 settembre 2009. Nella lunga sbobinatura è possibile leggere tutti gli interventi, compreso quello di Mirko Tutino, che è stato minacciato dai massimi vertici del PDL provinciale di essere querelato per quello che ha detto. Ecco il pezzo incriminato:

"Penso che sia anche offensivo nei confronti di chi ha proposto questa mozione quanto scritto su alcuni giornali, che hanno definito folcloristica questa proposta. A me pare più folcloristico che ci siano in questo paese dei giuristi interpretano la legge in un certo modo solo perchè hanno una certa fede. Mi sembra che sia più folcloristico avere in Parlamento una maggioranza che continua su questi temi a non seguire l’idea di uno Stato laico, ma a seguire l’idea di uno Stato onfessionale. Mi sembra folcloristico che quando si chiamano in campo i valori cristiani, da parte del centrodestra cristiani, ci si dimentichi che abbiamo un Presidente del Consiglio che si vanta di essere un amico e un frequentatore di prostitute. Se questo non va contro i valori cristiani e non è folcloristico, mi chiedo perché debba diventare folcloristico qualcosa che tratta della libertà di scelta delle persone. (dal pubblico esponenti del PDL urlano: questo cosa c'entra?") E'vero che questo non c’entra,ma c’è un’incoerenza profondissima, che in questo Paese c’è sempre, ogni volta che si discute di queste cose: l’etica vale solo in una direzione mai nell’altra e allora i valori cristiani che qualcuno solleva in questo Consiglio dovrebbe essere sollevati anche in altri sedi, perché altrimenti si rischia di non essere molto credibili. Cavriago questa sera (Casali urla fuori microfono "E'offensivo, usciamo!") Purtroppo siamo abituati al fatto che Casali quando non ha argomenti abbandoni la sala. Cavriago questa sera può confermarsi una terra all’avanguardia sul tema dei diritti, può lanciare un messaggio istituzionale importante al Parlamento italiano. Noi non facciamo la legge dello Stato,ma possiamo stimolare con le nostre iniziative una legge dello Stato che vada a colmare questo vuoto legislativo e possiamo fornire un diritto ai cittadini di Cavriago."

Come chiunque può vedere, non è stato detto nulla di straordinario o di particolarmente offensivo. Come definire allora le minaccie di querela? E la minaccia di Casali e del gruppo PDL di non partecipare più ai consigli?

Ridicole. E'talmente tanta la voglia di apparire i più bravi valvassini del Presidente - Padrone del PDL, che si coprono di ridicolo minacciando azioni legali e gesti dimostrativi per parole che sono state scritte su decine di giornali e confermate, con battute e barzellette dallo stesso Premier. Il quale, peraltro, non si pone problemi a dire cose ben peggiori. Siamo arrivati al punto che anche le cose normali non si possono più dire e sembra un gesto straordinario dirle il voce alta. Vorrà dire che se il PDL non parteciperà ai prossimi consigli almeno il Comune risparmierà i 40 euro circa (a seduta) dei due gettoni di presenza.

giovedì 8 ottobre 2009

FORSE ANCHE LA MORTE E'COMUNISTA..



dall'art. 3 della Costituzione della Repubblica Italiana

Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

Ieri sera non si è deciso che un Governo deve andare a casa, ma questo Governo dovrebbe proprio andare a casa. Il premier dice che ora dovrà passare meno tempo ad occuparsi del paese e di più dei sui processi. Non sarebbe una novità, è in politica da 15 anni per fare i suoi interessi. L'anomalia vera è che uno che ha così tanti processi sia in politica. L'opposizione dovrebbe chiedere ogni giorno le sue dimissioni, così come lui ha fatto con il centrosinistra nelle parentesi in cui è stato al governo. La differenza è che in questo caso i motivi ci sarebbero.

Se dici che il premier frequenta delle prostitute loro minacciano la querela. Se una Consulta che ha il compito di verificare la legittimità di una legge ne dimostra l'incostituzionalità, la Consulta è fatta da comunisti. Se il Capo dello Stato difende la Costituzione anche lui è comunista. se la stampa pone anche solo la metà delle domande che si farebbero ad un politico in Europa, anche la stampa ("il 72% della stampa", dice lui), è comunista. A questo piccolo uomo non va giù di non essere Dio e di non essere al di sopra sopra qualsiasi altro organo dello Stato o sopra qualsiasi regola.

Dice che governerà per sempre..
Beh, per fortuna o per sfortuna non esistono immortali. Ma forse anche la morte è comunista.

martedì 6 ottobre 2009

PER UN'OPPOSIZIONE SERIA

Ordine del giorno del Comitato di Circolo del PD di Cavriago.

Riteniamo gravissimo il fatto che diversi deputati del PD , (ovviamente ci rivolgiamo a quelli che lo hanno fatto senza alcuna giustificazione), siano stati assenti nel corso del voto di fiducia sullo scudo fiscale.
Il provvedimento realizzato dal Governo ha come obbiettivo il rientro di capitali portati all’estero, talvolta a seguito di attività illecite, da chi in questi anni ha frodato lo Stato. Ogni euro evaso al fisco è un servizio in meno per i cittadini italiani (scuole, ospedali, ricerca, università) e la tutela dei grandi evasori è ancor più insopportabile nel momento in cui a tutti i lavoratori dipendenti ed ai pensionati, anche in momenti di crisi come questo, è richiesto ogni singolo centesimo dovuto allo Stato. Pertanto, visto che i parlamentari eletti sono stati indicati dal Partito Democratico e sono stati eletti grazie al lavoro di tutti coloro, circoli in primis, che si sono mobilitati nell’ultima campagna elettorale, chiediamo:

1) al Gruppo PD della Camera di applicare con rigore ogni sanzione prevista per i parlamentari assenteisti, verificando in profondità ogni giustificazione addotta, dopo il voto, da chi non era presente;

2) al Partito Democratico di considerare le assenze non giustificate come un grave precedente da inserire nel “curriculum” dei nostri eletti qualora dessero la propria disponibilità a ricandidarsi per le prossime elezioni politiche nazionali;

3) ai singoli deputati assenti senza giustificazione di esaminare la propria coscienza, perché tutti noi al loro posto prenderemmo in seria considerazione l’opportunità di dimetterci dall’incarico.

lunedì 5 ottobre 2009

IMPARIAMO DALLA GRECIA


I socialisti di Papandreou conquistano la Grecia dopo 6 anni di governo della Destra.

Papandreou ha condotto una campagna elettorale tutta sulla crisi economica, contrapponendo ad una Destra che chiedeva "sacrifici a tutti greci" una proposta ben più coraggiosa: un forte investimento pubblico per il rilancio del paese da finanziare attraverso una tassazione delle rendite finanziarie, del recupero dell'evasione e dei redditi più alti. Tra "i ricchi" a cui chiedere maggiori sacrifici il Pasok di Papandreou ha inserito la Chiesa Ortodossa, che in Grecia ha numerose proprietà e che sino ad oggi nessuno aveva avuto il coraggio di chiamare in ballo quando si parla di imposte.

Come sempre i risultati nei paesi stranieri vanno presi con le molle: la Grecia non è l'Italia. Ma si possono fare due considerazioni su questo risultato, che portano il Pasok, con il 44% circa dei voti, ad essere il più grandi tra i partiti dell'Alleanza dei Democratici e Socialisti europei.
La prima: parlare di crisi economica e di lavoro con l'ambizione di cambiare i processi economici e non relegare la politica ad un ruolo di mera spettatrice degli eventi, aiuta la gente a vedere nuovamente la sinistra come una speranza. Secondo: quando la sinistra svolge il suo mestiere (diventa il Partito del lavoro e di chi paga più duramente il prezzo dellla crisi), può vincere.

Dal Portogallo e dalla Grecia anche noi del PD possiamo avere qualcosa da imparare.

Per saperne di più:


sabato 3 ottobre 2009

I 17 DELLO SCUDO FISCALE


Passa la scudo fiscale. Un vero scandalo. Proprio in questi mesi i lavoratori dipendenti in debito, anche per piccole cifre, stanno subendo i prelievi automatici del fisco. Se non ha pagato 100 euro, giustamente, ti vengono a cercare. Ma se rubi al fisco 10 milioni (fatti anche con loschi traffici), portandone all’estero 20, te ne puoi tenere 19, lasciando solo il 5% allo Stato. Un atto degno di un Parlamento e di un Governo sudamericano.

Sarà anche vero che se l’opposizione fosse stata tutta in aula la maggioranza avrebbe chiamato i deputati assenti, ma se ci fossimo stati tutti e loro andavano sotto (con un voto di fiducia)?

E’uno scandalo l’assenza di 17 (senza giustificazione) parlamentari del PD. Lunedì si riunirà il Comitato di Circolo e proporremo ai componenti una nota da inviare al gruppo parlamentare ed al Partito nazionale di censura nei confronti di chi non era presente senza giustificazioni. Ecco tutti i nomi: Ileana Argentin, Paola Binetti, Gino Bucchino, Angelo Capodicasa, Enzo Carra, Lucia Coldurelli, Stefano Esposito, Giuseppe Fioroni, Antonio Gaglioni, Dario Ginefra, Oriano Giovanelli, Gero Grassi, Antonio La Forgia, Margherita Mastromauro, Massimo Pompili, Fabio Porta, Giamomo Portas.

Dimettersi? Tanti di noi, con una vergogna simile, probabilmente l’avrebbero fatto!

Primarie il 25 ottobre.. come votare.

DOMENICA 25 OTTOBRE


...il tuo voto per eleggere il Segretario nazionale e regionale del Partito Democratico:
Pier Luigi Bersani, Dario Franceschini, Ignazio Marino (candidati nazionali),
Stefano Bonaccini, Mariangela Bastico, Thomas Casadei (candidati regionali).

DOMENICA 25 OTTOBRE 2009 gli elettori del Partito Democratico sono chiamati a decidere con il proprio voto – personale e segreto – la composizione dei gruppi dirigenti del Partito Democratico e a scegliere l’indirizzo politico del Partito. Si tratta di un avvenimento fondamentale nel percorso intrapreso dal PD per rifondare e innovare la politica e per costruire l’alternativa vincente alla destra e al berlusconismo, per ridare fiducia e futuro all’Italia. Le primarie sono il segno più evidente di ciò che vogliamo: una politica pulita, fatta alla luce del sole e con cittadini.

POSSONO VOTARE i cittadini italiani che hanno compiuto 16 anni di età; i cittadini dell’Unione europea residenti in Italia; i cittadini di altri Paesi in possesso del permesso di soggiorno.
PER VOTARE bisogna essere elettori del PD, essere registrati o chiedere la registrazione nell’albo degli elettori del PD, versare almeno € 2.00 per contribuire alle spese organizzative.
OGNI ELETTORE RICEVE DUE SCHEDE: una per il Segretario e l’Assemblea nazionale e l’altra per il Segretario e l’Assemblea regionale.
I SEGGI ELETTORALI SONO ALLESTITI IN TUTTI I COMUNI E RESTERANNO APERTI
DALLE ORE 7.00 ALLE ORE 20.00. A CAVRIAGO IL SEGGIO DELLE PRIMARIE PD
E’ NELLA SALETTA DEL PIANO TERRA DELLA BIBLIOTECA, IN PIAZZA ZANTI.

giovedì 1 ottobre 2009

A REGGIO EMILIA VINCONO BERSANI E BONACCINI

Ecco in anteprima il risultato finale ed ufficiale dei 55 congressi svolti in provincia di Reggio Emilia tra il 13 ed il 30 settembre.

NAZIONALE
6284 voti
Bersani: 3016 voti, 48.0%
Franceschini: 2701 voti, 43.0%
Marino: 570 voti, 9.0%


REGIONALE
6192 voti validi
Bonaccini: 2859 voti, 46.2%
Bastico: 2763 voti, 44.6%
Casadei: 570 voti, 9,2%

sabato 26 settembre 2009

MAI TOCCARE IL REGIME..


Tommaso Lombardini (Coord. provinciale PDL) e Ivaldo Casali (Capogruppo PDL di Cavriago) hanno minacciato di querelarmi per quello che ho detto.

Giovedì 24 settembre, in occasione della discussione sull’istituzione di un registro comunale per i testamenti biologici, ho dichiarato che il centrodestra agita i valori cristiani solo quando si parla dei diritti delle persone e non quando Silvio Berlusconi si intrattiene con delle prostitute. In quella sede ho voluto segnalare come esista, da parte di questi signori, una doppia morale.

La rigida etica confessionale utilizzata quando si parla di leggi dello stato e di libertà di scelta del malato scompare se si parla delle abitudini del Premier. Il centrodestra non sa rispondere a questa pesante incoerenza e pertanto reagisce nell’unico modo che conosce: minacciare la querela. In quella sede Casali e Leoni si sono tolti dall’imbarazzo di esprimere un voto sul testamento biologico uscendo dall’aula.

Non sono io a dover chiedere scusa, ma il centrodestra, che ha scelto di appoggiare comportamenti lesivi dell’immagine dell’Italia. Se vogliono querelare lo facciano, sono pronto ad assumermi la responsabilità di tutto quello che ho detto. Certo che avranno da querelare anche tre quarti della stampa straniera e svariati milioni di italiani.
Mirko Tutino
Segretario PD di Cavriago

venerdì 25 settembre 2009

CAVRIAGO HA IL REGISTRO DEI TESTAMENTI BIOLOGICI

Ieri sera il Consiglio Comunale ha approvato il registro comunale dei testamenti biologici.
Dei 10 consiglieri espressione del PD 8 hanno sostenuto il SI al Registro, 2 si sono astenuti.
Cavriago come punta avanzata dei diritti - di Mirko Tutino
Un passo in avanti verso l'Europa: il registro dei Testamento Biologico rende Cavriago una punta avanzata nel riconoscimento dei diritti delle persone. Una simile iniziativa nel 2006 era stata lanciata dalla Fondazione di Umberto Veronesi. Dal 1° gennaio 2010 qualsiasi cittadino di Cavriago potrà depositare in Comune una propria dichiarazione di intenti sui trattamenti terapeutici di fine vita. In assenza di una legge nazionale il registro di Cavriago non è nè illegale nè folkloristico.

Rispetta la Costituzione (che agli articoli 13 e 32 sancisce la libertà di scelta degli individui) e scongiura l'ipotesi che si ripetano lunghe battaglie legali e politiche come quella avvenuta su Eluana Englaro. Se è vero che un solo Comune non può emanare una legge sul Testamento Biologico è pur vero che un'istituzione può riconoscere un diritto ai propri cittadini e lanciare un messaggio al Parlamento perchè la futura legge non sia quella che vuole Gasparri, che imporrà a tutti una certa scelta. Le volontà contenute nel Testamento Biologico, al contrario, potranno essere cambiate dall'interessato in ogni momento e lasciano la libertà di seguire le proprie convinzioni o la propria fede.

Tanti credenti, infatti, sono a favore della libertà di scelta. Spiace che il centrodestra sia uscito dall'aula per protesta per le mie affermazioni. Non c'è nulla di offensivo nel ricordagli che i valori cristiani non possono essere utilizzati strumentalmente in queste occasioni per poi essere dimenticati quando si parla della vita privata del premier. Il folklore non è il nostro registro, ma la doppia morale (quella pubblica per i cittadini comuni e quella privata di un solo cittadino) che loro difendono.
Intervento di Paolo Burani

Nell’affrontare l’argomento oggetto della mozione, è inevitabile che ognuno di noi si senta coinvolto ed interrogato negli aspetti più profondi, intimi, della propria coscienza e della propria etica. Da qui la difficoltà, la complessità, la delicatezza dell’argomento. Credo che questo mio sentire sia comune a tutti, o almeno a tutti coloro che si interrogano privi di pregiudizi, di gabbie ideologiche, dovute a rigidità mentali o furberie politiche.

Non riesco a semplificare argomenti e problemi , come quello del testamento biologico, che oltre al dato del sentire profondo della nostra interiorità, frutto dell’educazione, della cultura, della nostra visione della vita e della “cose ultime”, e per altri, della propria spiritualità, hanno notevoli complicazioni di carattere medico-scientifico, riguardanti l’uso della medicina moderna, delle tecnologie. Complicazioni dovute anche alla conoscenza approfondita e precisa delle terminologie, spesso usate a sproposito.

Queste mie prime considerazioni mi portano già a dire con estrema chiarezza che il dibattito politico deve essere connotato da sobrietà e serenità; deve essere privo di ogni tipo di strumentalizzazione e banalizzazione; deve essere la conseguenza di approfondimenti, riflessioni, conoscenze, volontà di trovare soluzioni condivise. Il fine non deve essere portare a casa vittorie ad uso propagandistico.

Per questo motivo non si possono affrontare simili argomenti da una parte con furore laicista, coniugando tutto in termini di contrapposizione alla Chiesa Cattolica o comunque di contrapposizione ad un sentire di carattere religioso, inneggiando ad un libertarismo assoluto; e dall’altra parte con furore integralista, volendo imporre ad uno Stato scelte e posizioni religiose e farle diventare leggi.

In questo senso si aprono due questioni: la prima, il concetto di libertà. La seconda : i limiti a questa libertà. La società nella quale noi siamo inseriti è una società plurireligiosa, multiculturale, secolarizzata. Si pone così il problema: una legge può sostituirsi all’individuo? Ed un altro problema : come viene formulata una legge ? Una legge deve fare riferimento a tutti, ma se tutti la pensano in modo così variegato da essere addirittura contraddittorio, come è possibile formulare una legge? Basta una maggioranza? Oppure anche la legge formulata dalla maggioranza, se vuole essere fondata su una convivenza democratica, deve lasciare spazio anche al pensiero delle minoranze? E comunque, al di là di maggioranza e minoranze, esiste un criterio cui può far riferimento la legge nel suo articolarsi? Tale criterio può essere solo ed esclusivamente l’individuo nella sua totale ed assoluta libertà oppure all’estremo opposto il criterio è Dio, il che comporterebbe uno Stato teocratico?
Tra i due estremi c’è lo spazio per un criterio: il bene comune, l’insieme di quei valori umani che si ritengono necessari per una convivenza pacifica, ordinata, con regole e limiti. Giustamente anche nella mozione ci si è basati sulla Costituzione, base della nostra convivenza, a cui dobbiamo sempre fare riferimento. E il rispetto della Costituzione mi porta ad affermare che lo Stato di fronte alle scelte della vita si deve fermare. Deve porre in atto tutti i mezzi legislativi per garantire che non vi siano abusi, illeciti, ma poi deve fermarsi. Da quel punto in avanti c’è la persona, con la sua coscienza, il suo sentire più intimo. Sulle coscienze e soprattutto sulle coscienze che si alimentano dalla fede, in particolare la fede cristiana, interviene il magistero della Chiesa, nel suo campo proprio.
Che deve essere rispettato, non solo quando parla per difendere ed aiutare gli immigrati stranieri; per dar voce ai poveri del mondo, ai diseredati, ai perseguitati; per denunciare le ingiustizie sociali; ma anche quando interviene in difesa della vita in tutti i suoi aspetti, in tutti i suoi momenti, dal concepimento alla morte.

Sta poi a noi, alle singole persone, e alle istituzioni formate dai nostri rappresentanti, fare proposte per legiferare e per ordinare la convivenza delle persone, fare sintesi, trovare le soluzioni, nel rispetto di tutte le sensibilità.
Il nostro sforzo deve essere quello di favorire un dibattito alto, una riflessione profonda, creare le condizioni perché il legislatore possa produrre regole e leggi che facciano crescere ed avanzare la nostra società e consentano ad ogni coscienza di essere libera e rispettata.

Proprio per favorire questo dibattito non mi convincono strumenti come i registri comunali, come quello proposto questa sera. Sono forzature che, come dicevo all’inizio, hanno più a che fare con gli intenti propagandistici, che ribadisco devono essere lasciati fuori da una discussione di questo tipo.
Occorre quella misura, quella sensibilità che si deve avere quando ci si accosta alle cose “sacre”. E questo lo dico in riferimento ad una sacralità intesa in modo molto laico.
Occorre avere dei dubbi. Un conto è parlare e fare affermazioni, ed avere certezze, nella freddezza razionale di chi non ha vissuto certe esperienze direttamente o le ha vissute da lontano e un conto l’essere in condizioni di fine vita o viverle da vicino, magari con protagonista non un anziano ma un bambino.

Il modo migliore per affrontare la questione penso sia quello di avere il senso dei limiti dell’uomo.
Non posso imporre il Calvario a nessuno, lo posso scegliere come credente. E così non posso permettere all’uomo di essere onnipotente, posso invece creare una società con regole e tutele.

Per queste considerazioni il mio voto sarà di astensione.

mercoledì 23 settembre 2009

A CAVRIAGO VINCE FRANCESCHINI

Dopo due serate in cui gli iscritti PD di Cavriago hanno dibattuto sulle tre mozioni si è arrivati al voto. La discussione è stata costruttiva ed orientata, al di là delle diverse posizioni in campo, al bene del paese e del Partito. Ecco i risultati.

Elezione del Segretario Nazionale, 105 voti validi.

Bersani 43 - 41%
Franceschini 57 - 54,5%
Marino 5 - 4,5%

Eletti alla convenzione provinciale.

Mozione Franceschini 7 : Burani Paolo, Salsi Stefania, Ottolini Marco, Zani Maria Luisa, Cabassi Gabriele, Maioli Gina, Immovilli Paolo. Mozione Bersani 6: Mirko Tutino, Maura Bardi, Vincenzo Delmonte, Enrica Testa, Federico Amico, Cinzia Terenziani. Mozione Marino 1: Andrea Bonacini.

Elezione del Segretario Regionale, 104 voti validi.

Bonaccini 46 -44,9%
Bastico 54 -51,9%
Casadei 4 - 3,2%

venerdì 18 settembre 2009

A CAVRIAGO IL TESTAMENTO BIOLOGICO

"Per testamento biologico si intende un documento legale che permette di indicare in anticipo i trattamenti medici che ciascuno intende ricevere o rifiutare in caso di incapacità mentale, di incoscienza o di altre cause che impediscano di comunicare direttamente ed in modo consapevole con il proprio medico."

Inizia così il testo di una mozione che sarà presentata congiuntamente dal gruppo di maggioranza di "Insieme per Cavriago" (Partito Democratico, Italia dei Valori e Partito Socialista") e da quello di minoranza di "Cavriago Comune". La mozione propone l'istituzione di registro, gestito e conservato dai servizi anagrafici del Comune, in cui ciascun cittadino potrà inserire la propria "dichiarazione di volontà anticipata per i trattamenti sanitari”. Si tratta di una proposta simile al "living will" che dal 1991 è in vigore negli Stati Uniti e che consente a qualsiasi persona di poter decidere se accettare o meno l'accanimento terapeutico in caso ricadesse in stato vegetativo e non fosse in grado di esprimere nessuna volontà.

Del resto due articolo costituzionali sostengono questo diritto: l'articolo 13, che dichiara che "la libertà personale è inviolabile" e l'articolo 32, che "nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge” e che “la legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana”.

La mozione impegnerà quindi la Giunta a:

1) predisporre entro il 31 dicembre 2009 un modulo che raccolga le dichiarazioni anticipate di volontà dei trattamenti di natura medica, nel quale ogni cittadino interessato possa esprimere la propria volontà di essere o meno sottoposto a trattamenti sanitari sia in caso di malattia o lesione cerebrale irreversibile o invalidante sia in caso di malattia che costringa a trattamenti permanenti con macchine o sistemi artificiali che impediscano una normale vita di relazione;

2) istituire entro il 31 dicembre 2009 un registro telematico che raccolga le dichiarazioni e a definirne il regolamento d’accesso;

3) trasmettere periodicamente le dichiarazioni raccolte ai Soggetti Istituzionali delegati per legge alla pubblicizzazione, nelle more della entrata in vigore di una normativa nazionale che regolamenti la materia: il Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali (affinché la dichiarazione venga inserita nella tessera sanitaria personale del dichiarante), l'ARSAN e l’Assessorato Regionale alla Sanità della Regione (affinché provveda ad istituire un registro provvisorio regionale, nelle more dell’entrata in vigore di una legislazione nazionale in materia), l'ASL competente per territorio (affinché anch’essa istituisca un registro provvisorio, nelle more dell’entrata in vigore delle leggi regionali e nazionali che regoleranno la materia), il medico di famiglia della persona che ha sottoscritto la Dichiarazione anticipata di volontà (affinché ne tenga debito conto in ogni momento del percorso medico-assistenziale della persona che ha espresso la volontà).

In molti si chiedono se un registro di questo genere, in assenza di una legge nazionale, abbia qualche utilità.

Beh, innanzitutto c'è da dire che se ogni Comune si muovesse in questo modo forse si farebbe una legge diversa da quella che oggi la destra vuole fare approvare. Un registro comunale è quindi un segnale politico ed istituzionale importante.

Secondariamente, fino a che non ci sarà una legge, il registro è un atto che stabilisce senza alcun dubbio la volontà del cittadino che si trovasse nelle condizioni in cui è stata Eluana Englaro e consente quindi di rispettare la volontà del malato senza che si attivino battaglie legali lunghe molti anni.

Questa proposta è quindi la dimostrazione che su temi di questo genere il PD può assumere delle decisioni e promuovere, con le altre forze di sinistra, iniziative atte a migliorare la condizione dei diritti in un paese così arretrato come il nostro.
Se la mozione passerà, dal 24 settembre Cavriago sarà una terra in cui i diritti delle persone potranno essere tutelati e rispettati di più che nel resto d'Italia.