sabato 28 novembre 2009

STEFANO CI MANCHERA'

Il Partito Democratico di Cavriago esprime il proprio cordoglio per la morte del fumettista, insegnante, pittore cavriaghese, Stefano Mussini. Ha sempre messo la propria creatività al servizio di Cavriago..

Cavriago sentirà la sua mancanza.

venerdì 27 novembre 2009

CAVRIAGO CAPUT MUNDI: IL PDL VOTA NO ALLA PRIVATIZZAZIONE DELL'ACQUA


Cavriago è proprio un paese originale: il PDL vota la mozione per l'acqua pubblica. Ieri sera, nel corso del Consiglio Comunale, dopo un lungo lavoro di mediazione tra i diversi gruppi, la mozione proposta del gruppo civico "Cavriago Comune" diventa di tutti e passa con voto unanime. Si tratta di un dato politico straordinario: tutti i gruppi (UDC e Destra compresi) hanno riconosciuto che è attraverso un potenziamento ed un miglioramento delle gestioni pubbliche che si può ottenere un servizio idrico di qualità anche laddove non esiste. La "privatizzazione ad ogni costo" voluta dal Governo viene quindi messa in discussione dallo stesso consigliere del PDL locale. Il Comune di Cavriago promuoverà quindi come principio la richiesta di considerare l'acqua un bene privo di rilevanza economica e richiedrà alla Regione di impugnare presso la Corte Costituzionale la legge che impone a tutte le regioni, nonostante la gestione dell'acqua sia loro competenza costituzionale, la privatizzazione. Il Consiglio Comunale ha poi sostenuto le iniziative già avviate dall'assessorato all'ambiente del Comune per l'utilizzo dell'acqua del rubinetto nelle scuole.
Ecco il testo della mozione.

ORDINE DEL GIORNO: "RICONOSCIMENTO DELL'ACQUA COME BENE COMUNE E DEL SERVIZIO IDRICO INTEGRATO COME SERVIZIO PRIVO DI RILEVANZA ECONOMICA"

PREMESSO che:

- l'acqua è un bene essenziale ed insostituibile per la vita. Pertanto, la disponibilità e l'accesso all'acqua potabile ed all'acqua necessaria per il soddisfacimento dei bisogni collettivi, costituiscono un diritto inviolabile dell'uomo, un diritto universale, indivisibile che si può annoverare fra quelli di riferimento previsti dall'art. 2 della Costituzione; a partire dalla promulgazione della Carta Europea dell'Acqua (Strasburgo 1968) la concezione dell'acqua come "bene comune" per eccellenza si è affermata a livello mondiale;
- peraltro, il "bene acqua", pur essendo rinnovabile, per effetto dell'azione antropica può esaurirsi: è quindi responsabilità individuale e collettiva prendersi cura di tale bene, utilizzarlo con saggezza, e conservarlo affinché sia accessibile a tutti nel presente e disponibile per le future generazioni;

- la risoluzione del Parlamento europeo del 15 marzo 2006 dichiara "l'acqua come un bene comune dell'umanità" e chiede che siano esplicati tutti gli sforzi necessari a garantire l'accesso all'acqua alle popolazione più povere entro il 2015 ed insiste affinché "la gestione delle risorse idriche si basi su un'impostazione partecipativa e integrata che coinvolga gli utenti ed i responsabili decisionali nella definizione delle politiche in materia di acqua livello locale e in modo democratico";

- inoltre, la risoluzione del Parlamento europeo dell'11 marzo 2004 sulla strategia per il mercato interno - priorità 2003-2006 - già affermava, al paragrafo 5, "essendo l'acqua un bene comune dell'umanità, la gestione delle risorse idriche non deve essere assoggettata alle norme del mercato interno";

CONSIDERATO

- che per sostanziare il principio del diritto dell'acqua come universale e inalienabile, nonché per riorientare il sistema di tariffazione agevolata per le fasce sociali meno abbienti verso un sistema che assicuri maggiore responsabilizzazione degli utenti e politiche di risparmio idrico, appare opportuno introdurre all'interno dell'ordinamento la definizione del servizio idrico integrato come servizio pubblico essenziale, di interesse generale, privo di rilevanza economica.

RITENENDO

- necessario garantire, oltre alla buona qualità dell'acqua anche un'adeguata quantità e continuità del servizio, un'alta efficienza degli acquedotti e delle infrastrutture tali da ridurre al minimo la dispersione;- opportuna la definizione di chiari indirizzi pubblici e politiche pubbliche concrete, realistiche e rigorose perché l'acqua non è una merce ma una risorsa da tutelare, prelevare e utilizzare con grande responsabilità e coerenza;- fondamentale il controllo dei pozzi ed la tutela dell'ambiente attraverso la depurazione e il riuso delle acque e la conservazione del minimo flusso vitale per i corsi.

CONSIDERANDO

- che la gestione del Servizio Idrico Integrato della nostra realtà è assai distante da quelle gestioni pubbliche o private non adeguatamente controllate, caratterizzate da una presenza asfissiante dei partiti e da manifestati pesanti fenomeni clientelari e di lottizzazione che hanno indebolito la professionalità degli operatori, con conseguente peggioramento della qualità dei servizi ed aumento dei costi per il cittadino.

CONSIDERATO

- che oltre 100 cittadini cavriaghesi dei 400.000 a livello nazionale, hanno apposto la propria firma a sostegno della Legge di Iniziativa Popolare concernente "Principi per la tutela, il governo e la gestione pubblica delle acque e disposizioni per la ripubblicizzazione del servizio idrico".

VISTO

- l'articolo 23-bis del D.L. 25/06/2008 n. 112 convertito nella legge 6 agosto 2008 n. 133

- che prevedeva, in via ordinaria, il conferimento della gestione dei servizi pubblici locali a imprenditori o società mediante il ricorso a gara, facendo largo forzatamente all'ingresso di privati.

CONSIDERATE

- le successive modifiche ed integrazioni apposte al suddetto art. 23bis dall'art. 15 del D.L. n. 135/2009, approvato in via definitiva dalla Camera il 19 novembre 2009, che muove passi ancor più decisi verso la privatizzazione dei servizi idrici e degli altri servizi pubblici locali.

IL CONSIGLIO COMUNALE DI CAVRIAGO SI IMPEGNA:

- a "costituzionalizzare" il diritto all'acqua riconoscendo nel proprio Statuto Comunale il "Diritto Umano all'acqua", ossia l'accesso all'acqua come diritto umano, universale, indivisibile, inalienabile e lo status dell'acqua come bene comune pubblico.

APPROVA I SEGUENTI PRINCIPI:

- l'acqua è un bene comune, un diritto umano universale non assoggettabile a meccanismi di mercato;

- la disponibilità e l'accesso individuale e collettivo all'acqua potabile sono garantiti in quanto diritti inalienabili e inviolabili della persona umana e si estrinsecano nell'impegno a garantire ai cittadini un minimo vitale giornaliero;

- la proprietà e la gestione del servizio idrico devono essere pubbliche e improntante a criteri di equità, solidarietà (anche in rapporto alle generazioni future) e rispetto degli equilibri ecologici;- il consumo umano delle risorse idriche deve avere la priorità rispetto ad altri usi;

- il servizio Idrico Integrato è un servizio pubblico essenziale, di interesse generale, privo di rilevanza economica, e come tale non soggetto alla disciplina della concorrenza, ma rientrante nella competenza esclusiva della Regione (art. 117 Cost.) che deve essere gestito con meccanismi che garantiscano la partecipazione sociale.

IMPEGNA il Sindaco e la Giunta:

a riaffermare, attraverso ogni proposta gestionale e di principio all'interno dell'ATO, la titolarità dei Comuni ad esercitare il potere di indirizzo, di controllo e di determinazione del piano tariffario, in coerenza con il riconoscimento del principio dell'acqua come diritto umano essenziale.. ad intervenire presso la Regione Emilia Romagna affinché la stessa avvii ricorso presso la Corte Costituzionale (vedi Regione Puglia) su quanto previsto dall'art. 15 del D.L. n. 135 del 2009, già approvato in via definitiva dalla Camera il 19 novembre 2009;.
a promuovere nel proprio territorio una Cultura di salvaguardia della risorsa idrica e di attraverso le seguenti azioni: informazione della cittadinanza sui vari aspetti che riguardano l'acqua sul nostro territorio, sia ambientali che gestionali, contrasto al crescente uso delle acque minerali e promozione dell'uso dell'acqua dell'acquedotto per usi idropotabili
a cominciare dalla Sala del Consiglio Comunale, dagli uffici, dalle strutture comunali e dalle mense scolastiche- anche attraverso la costruzione di distributori/dispensatori pubblici accessibili a tutti i cittadini.

mercoledì 25 novembre 2009

SCUOLE POTABILI.. A CAVRIAGO


A Cavriago arriva un'importante novità: nelle prossime settimane i bambini della scuola dell'infanzia "I Tigli", pranzeranno bevendo acqua del rubinetto. L'iniziativa, nel corso del 2010, sarà poi estesa alle altre mense scolastiche. Ciò consentirà una riduzione dei rifiuti: nelle scuole materne attualmente si consumano 336 chili di bottiglie di plastica l'anno. L'acqua pubblica arriverà simbolicamente anche in Consiglio Comunale.
L'AUSL ha già espresso il proprio parere favorevole e ciò conferma che tutti i luoghi comuni sull'uso dell'acqua pubblica (calcoli, sporcizia ecc..) non sono assolutamente veritieri. La nostra acqua pubblica arriva alla nostra soglia più pulita e maggiormente controllata dell'acqua in bottiglia. E'evidente che talvolta dal rubinetto non sempre esce acqua con queste caratteristiche perchè in molte case private non si cura la manutenzione dei propri impianti.. nel caso degli asili invece la verifica è stata fatta.
Crediamo che questa scelta della Giunta di Cavriago sia un atto concreto per ridurre i rifiuti e stimolare l'utilizzo dell'acqua pubblica, che peraltro arriva a pochi giorni dalla forzata privatizzazione dell'acqua votata dalla maggioranza di centrodestra.

venerdì 20 novembre 2009

IL LEVIATANO

Il Governo ieri ha comunicato ai Comuni un'ulteriore del trasferimento sostitutivo dell'ICI, abolita per legge nazionale nel 2008. L'ICI era la prima fonte di finanziamento dei Comuni. Nel 2008 il Governo l'ha eliminata, sbandierando ai 4 venti la promessa di sostituire le minori entrate per i Comuni con un trasferimento. Dopo aver comunicato una riduzione del 20% di quanto previsto (che era l'entrata del 2008), oggi arriva un'ulteriore riduzione.

Il Comune di Cavriago avrà quindi 200 mila euro in meno. Telereggio ieri ha realizzato un interessante servizio sulla situazione dei trasferimenti statali nella nostra provincia. L'insieme dei trasferimenti nel 2009 raggiungerà appena il 2,7% di quanto pagato di IRPEF e IVA dai cittadini reggiani. In sostanza le istituzioni reggiane ricevono come trasferimento economico meno di 3 centesimi per ogni euro pagato in tasse allo Stato.

Vogliamo parlare dei limiti imposti dal Patto di Stabilità di Tremonti sugli investimenti che possono fare i Comuni? I soldi ci sarebbero.. ma non possono essere spesi ed i fornitori non possono essere pagati. E poi il Governo dice di fare qualcosa contro la crisi..

A ciò si può aggiungere quanto avvenuto questa settimana con la privatizzazione dell'acqua. Lo Stato ha deciso, per legge, che le ATO (gruppi di comuni uniti da un'unica gestione servizio idrico) possono affidare il servizio di gestione dell'acqua solo ad imprese la cui proprietà pubblica non supera il 30%. La maggioranza sostiene che questo sia solo un adeguamento alle normative comunitarie.

Tutte balle. L'Europa consente alle aziende realmente controllate dagli enti pubblici di poter continuare a gestire l'acqua ed impone le regole di mercato solo quando il pubblico non ha il controllo dell'azienda a cui viene affidato il servizio. Non è vero quindi che è l'Europa ad imporre ad ogni singolo comune italiano la privatizzazione del servizio. La scelta del Governo non è orientata ad una migliore gestione dell'acqua (realtà come la nostra, infatti, dimostrano che il pubblico può raggiungere, così come alcuni privati, livelli di qualità ed eccellenza straordinari): l'unico obiettivo è cedere all'interesse di chi vuole usare l'acqua per aprire un nuovo business.

Negli anni in cui la Lega è al Governo assistiamo sempre più ad una nuova forma di centralismo, che sottrae completamente la libertà di scelta per gli enti locali. Nel 1992 la Lega naque e crebbe con l'obiettivo di arrivare ad un Italia federale. 17 anni paghiamo il prezzo di un centralismo tutto orientato a sostenere gli interessi dei più forti. Una pericolosa forma di Leviatano.

martedì 17 novembre 2009

ERRANI CANDIDATO

Sabato Vasco Errani è stato scelto come candidato alla Presidenza della Regione Emilia-Romagna. Errani è in sella dal 1999 e nei suoi due mandati, uno dei quali da Presidente della Conferenza Stato-Regioni, ha saputo governare la nostra Regione con grandi risultati.

L’unanimità sulla terza candidatura di Vasco Errani è arrivata per questo motivo: il centrosinistra non poteva permettersi, a 4 mesi dal voto, di riaprire il dibattito su quale fosse il candidato migliore e, eventualmente, riaprire la questione primarie mettendo a rischio il risultato complessivo.

E’un’argomentazione forte e valida che tuttavia lascia l’amaro in bocca del non aver saputo, in 10 anni, costruire una successione naturale al Presidente in carica. Purtroppo è un problema che, a Bologna come a Reggio, la classe dirigente del PD e del centrosinistra vive in maniera molto pesante.

Comunque sia abbiamo un candidato autorevole e fortissimo, capace di guidare il centrosinistra ad una vittoria che non può essere risicata. L’Emilia-Romagna su tanti temi (dal welfare, alla tutela del territorio, passando per la tutela delle coppie di fatto), ha costruito un modello di governo alternativo a quello della destra e in queste regionali dovrà dimostrare di essere credibile e di non cedere terreno alla cultura di questa destra.

Pensiamo in particolare alla Lega, che nelle ultime tornate elettorali ha conquistato voti e consensi soprattutto nei ceti popolari, quelli che hanno sempre sostenuto la solidarietà e l’impegno civico che contraddistingue la nostra regione.

Errani vincerà con un ampio margine se saprà proporre una versione moderna ed attuale del modello emiliano, che non viva sugli allori ma che sappia rispondere ai problemi del nostro tempo: promuovere piena integrazione dei nuovi cittadini, semplificare ed estendere il welfare emiliano, ridurre la burocrazia regionale, affrontare il tema dell’inquinamento della pianura padana promuovendo una nuova mobilità regionale.
Vogliamo che il PD reggiano, su questi obiettivi, dia il proprio contributo.

mercoledì 11 novembre 2009

DAL CONSIGLIO.. SULLA CRISI.

Ieri sera il Consiglio Comunale di Cavriago ha approvato l’istituzione dei provvedimenti comunali anticrisi. Si tratta di contributi economici a supporto delle spese per la casa (affitti o mutui) e di forti riduzioni dei costi sostenuti dalle famiglie per i figli compresi tra gli zero ed i 18 anni.

Non esistono dati precisi sul numero di famiglie cavriaghesi in difficoltà, tuttavia sappiamo che in Provincia di Reggio Emilia ad ottobre 2009 si sono registrati 21063 disoccupati iscritti alle liste del Centro per l’Impiego e 19953 persone in cassa integrazione (fonte CGIL). Sono numeri da capogiro. I Comuni, vista anche la drastica riduzione di risorse derivata dal taglio dell’ICI e dalle norme sul Patto di Stabilità volute dal Governo Berlusconi, non hanno strumenti decisivi per affrontare la crisi.

I Comuni tuttavia possono estendere la rete di welfare dei propri servizi e prevedere norme “straordinarie” per alleggerire la situazione di una parte delle famiglie in difficoltà. Il Comune di Cavriago è partito dalla casa e dai servizi educativi, che rappresentano i campi più delicati per la qualità della vita di una famiglia.

Gli enti locali però non sono sufficientemente forti e sarebbe necessario un intervento del Governo, che invece sulla crisi continua a fare propaganda e a non mettere in campo nessun vero provvedimento. Basterebbe, tanto per fare un esempio, sbloccare le assurde norme del patto di stabilità e consentire ai comuni di finanziare e liquidare gli investimenti. Il blocco delle risorse per gli investimenti colpisce le imprese piccole e medie fornitrici dei comuni (titolari e dipendenti) e rendono ancora più grave la crisi. Sbloccare le piccole opere dei Comuni in maniera diffusa sarebbe sicuramente più utile che invocare il Ponte sullo Stretto a 1000 km da noi. Su questi temi la Lega, il partito del nord e dei piccoli artigiani, dov’è?

Per maggiori informazioni sui dati della crisi a Reggio Emilia:

lunedì 9 novembre 2009

IL CAVALIERE CHE CAVALCA IL MURO


Il Cavalier Casali (capogruppo PDL di Cavriago) è scatenato. Dopo aver accusato di sovietizzazione la comunità cavriaghese, il perseguitato dissidente politico è tornato sui giornali per gridare all'ennesimo scandalo: il Sindaco Delmonte avrebbe sovieticamente impedito la discussione di una mozione consigliare sulla caduta del Muro di Berlino. La mozione ha proposto di organizzare, per il 9 novembre, cioè oggi, diverse iniziative per il ventennale della caduta del Muro. La mozione è assolutamente condivisibile: la caduta del Muro è un fatto di storia che ha segnato, per la Germania e per l'Europa, un svolta positiva.

La Germania (finalmente riunificata) e gli altri paesi dell'est Europa (oggi nella UE) hanno potuto conoscere la libertà e scegliere democraticamente il proprio Governo. Insomma: una ricorrenza da celebrare e da utilizzare per parlare un pò di storia contemporanea nella nostre scuole, nelle quali troppo spesso ci si ferma (quando va bene) alle battaglie del Piave. Un'occasione per discutere delle cose che la caduta del Muro ha cambiato nel mondo e di tutte quelle che, nell'est Europa come nel mondo, purtroppo non ha cambiato.

E allora dov'è il problema di Casali? Dopo quasi 11 anni da Consigliere non si è ricodato che presentare una mozione dopo la convocazione del Consiglio Comunale comporta il rinvio della stessa al Consiglio successivo. Come ha fatto, uno della sua esperienza, a pensare di discutere il 10 novembre (domani) una mozione per chiedere al Comune di celebrare un evento il giorno 9 (oggi) presentandola il 31 ottobre quando il Consiglio era già stato convocato il 27 ottobre? Dimenticanza? Più facile pensare che la mossa sia stata orchestrata al solo scopo di avere il titolo della pagina della Val d'Enza dell'Informazione di ieri.

Un evento che dovrebbe ricordare la Democrazia, la Libertà e tutti coloro ha perso la vita per poterle ottenere, diventa quindi uno strumento del PDL per andare sul giornale e raccontare la favoletta della persecuzione politica. Una bassa strumentalizzazione di cause che meritano di essere affrontate seriamente. Un uso, sicuramente legittimo, ma politicamente discutibile della libertà di stampa e di opinione.
Per fortuna di Casali e per quella di noi tutti "il muro" che tanto teme Casali, quello dell'oppressione dei dissidenti e delle libertà negate, in Italia è caduto il 25 aprile. Lui se ne è accorto?

mercoledì 4 novembre 2009

SI PUO' FARE



Da oggi a Cavriago sarà possibile scrivere il proprio testamento biologico. E'stata approvata all'unanimità la delibera di Giunta che ha istituito gli strumenti per applicare la delibera approvata, lo scorso 24 settembre, dal Consiglio Comunale. Alla seguente pagina web è possibile scaricare tutta la modulistica.

http://www.comune.cavriago.re.it/page.asp?IDCategoria=525&IDSezione=18204&ID=345130

Nei giorni scorsi, a seguito del dibattito del Consiglio Comunale di Reggio Emilia, si era detto che il nostro registro sul testamento biologico sarebbe stato inapplicabile. Si era detto che era contro la legge. E'stata approvata una delibera che dimostra che tutto ciò non corrispondeva al vero e, da oggi, i cittadini di Cavriago sono tra i pochissimi in Italia a poter effettuare il proprio testamento biologico.

lunedì 2 novembre 2009

CAVRIAGO E MARTE..


A Cavriago c'è una comunità politica "sovietizzata". Per questo motivo il centrodestra, sentitosi insultato dall'intervento di Mirko Tutino nel Consiglio Comunale del 24 settembre 2009, ha deciso di chiedere l'intervento del Prefetto di Reggio Emilia. Il PD (Ds, nella nota di Pagliani) ha preso le parti di Tutino ed il Sindaco, a differenza dei Podestà di una volta, l'ha persino lasciato parlare in Consiglio Comunale. Il comunicato del PDL è a dir poco esilarante.

Eccone un estratto: "Abbiamo in data 28 ottobre 2009 inoltrato richiesta urgente a Sua Eccellenza il Prefetto al fine di poter rappresentare all’autorità le gravi offese perpetrate dall’Assessore Mirko Tutino durante la seduta consiliare svoltasi a Cavriago in data 24 settembre 2009. Oggetto delle allusioni e delle offese del volgare assessore Tutino sono stati il Presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi ed il gruppo consiliare PDL-Lega Nord che per tramite del Dott. Sergio Leoni, consigliere comunale, era intervenuto sull’argomento all’oggetto del consiglio riguardante il testamento biologico. (...) Questo clima da caccia alle streghe caratterizza da tempo i comportamenti della maggioranza locale di centrosinistra e del Sindaco Delmonte, riteniamo pertanto di urgente importanza un intervento di sua Eccellenza il Prefetto al fine di ripristinare il confronto democratico in una comunità politica “sovietizzata” che sembra ancora non aver perso l’abitudine di cancellare con ogni mezzo le voci dell’opposizione."

"Cavriago...Rosso Paese bolscevico e traditor". Vi ricordate la canzoncina molto divertente del film "Fascisti su Marte" di Guzzanti e Purgatori? Ecco: quella era una parodia, era finzione. Purtroppo questa è realtà. Non vogliamo credere che Pagliani e Casali si prendano davvero sul serio quando scrivono le cose che avete appena letto. Dopo aver minacciato di querela Tutino (e dopo essere stati clamorosamente smentiti dalle registrazioni della seduta del Consiglio del 24/9) gli zelanti rappresentanti del Presidente in spedizione nella terra Rossa e Bolscevica hanno emesso una nota in cui si rivolgono alle massime autorità.
A questo punto ci manca solo un appello al Segretario Generale delle Nazioni Unite..