martedì 22 dicembre 2009

AUGURI.. 10 SPERANZE PER IL 2010.


Il blog chiude per le vacanze natalizie e, salvo qualcuno di grande volontà non prenda in mano la tastiera, chiudiamo fino all'anno nuovo.. Dato per acquisito quanto sperano tutti, e cioè che l'economia si riprenda sul serio e che non ci siano ripercussioni sull'occupazione, ci permettiamo di fare 10 auspici "politici" per il 2010.

1) Speriamo che il 2010 ci porti un nuovo Governo, visto che quello attuale non è minimamente in grado di affrontare la crisi, impegnato com'è nel risolvere i problemi giudiziari del premier.

2) Confidiamo che il 2010 non porti un nuovo Segretario Nazionale del PD, visto che il 2009 ha visto alternarsi 3 segretari ed ora che abbiamo portato 3 milioni di persone a votare abbiamo bisogno di dare alla gente dei punti di riferimento.

3) Saremmo molto felici che Massimo D'Alema nel 2010 decidesse di fare il voto del silenzio, così che il PD non scenda sotto il 30% e chi è stato eletto per fare il Segretario del PD lo possa fare senza troppi problemi.

4) Sarebbe davvero straordinario se qualche Sindaco imbecille nel 2010 la smettesse di fare ordinanze come "white christmas" o come quella recente sulle agevolazioni riservate alle giovani coppie italiane e sposate.

5) Sarebbe straordinario che certi "cristiani" impegnati in politica si ponessero il problema di cosa è più importante tra essere solidali con chi ha bisogno e attaccare un pezzo di legno in ufficio pubblico o si chiedessero se respingere dei gommoni carichi di disperati in mezzo ad acque gelide è cosa più etica di approvare un registro sul Testamento Biologico (è difficile trovare articoli sui respingimenti nei giornali parrocchiali natalizi.. ma sul Testamento Biologico..).

6) Potrebbe essere utile all'Italia che due su tre dei principali sindacati italiani nel 2010 iniziassero a pensare davvero a chi lavora e a chi sta pagando il prezzo della crisi ed evitassero di accettare inviti a cena a Palazzo Grazioli.

7) Vorremmo evitare, ad aprile 2010, di fare i conti delle regioni che abbiamo perso (e che la destra ha vinto) a causa di liste di sinistra alternative, liste grilline o perchè ci siamo suicidati (vedi la Puglia) candidando gente che la gente non vuole o eleggendo governatori (vedi il Lazio) che poi vengono beccati con delle prostitute a sniffare cocaina.

8) Sarebbe grandioso se nel 2010 nessuno andasse in edicola per comprare un Giornale che oggi titolava "e lo chiamano surriscaldamento globale" esibendo una foto della neve e che fossero a milioni ad occupare le piazze per chiedere che i governi facciano di più per evitare che la Terra diventi una camera a gas.

9) Nel 2010 ci potrebbe essere in circolazione un cretino in meno se Fabrizio Corona facesse finalmente la galera che deve fare. In generale sarebbe buona cosa che la reclusione non fosse riservata solo ai condannati privi di un conto in banca milionario.. e che la legge fosse davvero uguale per tutti.

10) Sarebbe troppo chiedere che a dirigere il TG1 (così come gli altri TG pubblici) non ci sia un omuncolo che prima comunica con un editoriale il fatto che il suo TG non si occupa di gossip (soprattutto quello che riguarda le prostitute frequentate dal premier) e poi dedica ore a servizi ignoranti come quelli di questi giorni (il cane pù bello del mondo, i regali più costosi, la presunta omosessualità di Clooney)?

Ci sarebbe molto altro da dire.. ma ci fermiamo.

BUON NATALE E BUON ANNO A TUTTI!

IL CROCIFISSO E' IL SENSO DI UNA FEDE, NON UN ARREDO

Vorrei esprimere la mia personale opinione in merito alla mozione, soprattutto ad alcuni passaggi della mozione, legandomi a quanto espresso a nome del gruppo “Insieme per Cavriago” da Mirko Tutino, e del quale condivido pienamente la posizione.

Sul tema del crocifisso nelle scuole, credo non vi sia nient’altro da dire. Rifacciamo una discussione già fatta tre anni fa. Inutile allora, inutile oggi. Siamo in presenza di decreti e pronunciamenti e a tali ci atteniamo. La novità riguarda il pronunciamento della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, che comprendo nel suo intento di difendere il principio della laicità delle istituzioni pubbliche. Chi ha il compito di guardare non ad una singola nazione , ma all’intera comunità europea, deve tener conto della pluralità delle idee e delle scelte in materia religiosa. Mi immagino quale babele potrebbe esserci cercando di rappresentare le fedi religiose prevalenti in ogni paese dell’Europa, soprattutto oggi con l’allargamento dei confini ad est e presto anche nei Balcani.

Ma accanto a questa sentenza, che dal punto di vista dei principi e del diritto si può capire, credo che debba essere richiamato il criterio del buon senso nell’affrontare queste materie. Buon senso che ci dice che proprio perché siamo in una situazione di pluralità di tradizioni, di storie; in una fase di grandi cambiamenti, che creano paure, scontri, tensioni, è essenziale rispettare le consuetudini di ogni paese, anche perché è in gioco l’identità di persone e popoli. Rischiamo di innescare guerre di religione fatte da chi religioso non è, che coglie l’occasione per coprire idee impresentabili con il manto candido della fede. Il cammino multietnico, multiculturale e multi religioso del nostro paese e dell’Europa ha bisogno di pazienza, saggezza, gradualità. Tendendo nel tempo a far prevalere il principio di laicità delle istituzioni.

Sul terzo punto (secondo nella mozione),che chiede all’Amministrazione comunale di farsi garante della presenza del crocifisso negli asili comunali e negli uffici pubblici, si potrebbe dire che richiamandoci proprio alla tradizione, alla consuetudine, là dove non c’è mai stato e non c’è tutt’ora, così dovrebbe proseguire. Anche perché non siamo in presenza di atti che hanno imposto di toglierlo. Nel qual caso si avrebbe avuto un largo fronte a contrastarlo. Ma non è così semplice.

In questa sala, la Sala del Consiglio comunale, nemmeno ai tempi in cui c’era una forza politica, maggioranza nel paese e partito consistente a Cavriago; che si richiamava esplicitamente ai valori cristiani e portava una croce nel suo simbolo; beh nemmeno allora si presentarono mozioni di questo tipo. Né la Chiesa Cattolica ha mai fatto tali richieste o ha spinto per farle, né allora e nè oggi. In quegli anni non c’è n’era bisogno. Coloro che rappresentavano i cattolici sapevano bene qual’era il valore della laicità della politica e delle istituzioni. Basta vedere il loro importante contributo, in questo senso, nella stesura della nostra Costituzione. E così ancor oggi lo sa bene la Chiesa (vedi le parole del Papa proprio ieri nel discorso di fronte alla Curia romana).
Questa sala, in cui operano e lavorano i rappresentanti dei cittadini cavriaghesi, simbolo delle istituzioni democratiche, e gli uffici che esplicano e concretizzano le decisioni dell’Amministrazione comunale e dello Stato, sono di tutti. Tutti i cittadini vi si devono sentire rappresentati. Siamo cittadini italiani e cavriaghesi perché viviamo su uno stesso territorio ; perché abbiamo una Costituzione, che regola la nostra convivenza, nella quale ci riconosciamo tutti, credenti e non credenti; perché abbiamo una bandiera, ed un Capo dello Stato, garante dell’unità della nazione e dell’applicazione della Costituzione. Questi sono i simboli della nostra identità nazionale, prima di tutto.

Certamente il crocifisso fa parte della nostra tradizione culturale; è un richiamo a valori condivisi che innervano da secoli la nostra società. Ma non è questa la sua essenza. Sarebbe uno svilirlo in modo blasfemo. Il crocefisso è il senso di una fede religiosa. Di una fede che ha bisogno di testimoni coerenti non di arredi.

Ogni volta che facciamo prevalere il bene comune sui nostri interessi di parte; che operiamo per una società che accolga, che aiuta i più deboli; che difende i diritti fondamentali di ogni persona. Ogni volta che rinunciamo alle polemiche e alle facili ribalte mediatiche per far posto al dialogo; che sappiamo trovare punti d’incontro; che rispettiamo le diversità, vedendo in ogni uomo e donna un essere umano, un cittadino, con i nostri stessi diritti e doveri. Ogni volta che ognuno, in quest’aula e nei nostri uffici e servizi , agisce in questo modo, là vi è appeso il crocefisso. Questo è ciò che conta.
In conclusione: il crocifisso rimanga dove vi è sempre stato.
Ma non può essere imposto dove non c’è mai stato.

Paolo Burani

venerdì 18 dicembre 2009

ATTENTATO.. ALLA LIBERTA'


"L'attentato" a Berlusconi è stata la notizia di questa settimana. Il gesto di uno squilibrato sembra avere spostato all'attenzione di tutto il dibattito politico e reso tutto diverso. Si è creato un clima surreale, che ha messo in secondo piano tutto quanto si era detto e discusso fino al giorno prima e, soprattutto, ha messo in secondo piano i problemi del paese.

Vogliamo partire con una domanda. Di squilibrati e mitomani al mondo ce ne sono tantissimi. Ogni tanto si sente di qualche rock star, calciatore o attore che vengono aggrediti da qualche folle. In Italia l'oggetto delle attenzione dello squilibrato di turno è diventato Berlusconi. Il premier, in effetti, non ha mai fatto nulla per avere un immagine sobria e non sa miminamente che cosa sia l'understatemente che invece ha caratterizzato e tuttora caratterizza il suo predecessore, Romano Prodi. Fa politica come se fosse un tronista, ed il primo matto con tendenze violente e mitomani lo ha trattato come tale.

Il gesto dello squilibrato Tartaglia è stato atto di violenza gratuita, da condannare senza alcuna esitazione. Così come è giusto essere solidali con qualsiasi uomo colpito da un gesto violenza gratuita. Tuttavia non ci sentiamo di esprimere alcuna solidarietà politica, perchè il gesto di Tartaglia non è un gesto politico: è il gesto di una persona con molti problemi.

Noi piuttosto ci chiediamo come sia possibile che il Capo del Governo italiano possa essere colpito da un oggetto lanciato da poca distanza senza che nessuno della sua scorta abbia potuto evitarlo. Ci chiediamo come sia possibile che il premier non sia affidato ad una regolare scorta di Stato (con protocolli, procedure e regole sicure e trasparenti) ma ad un manipolo di agenti privati.

Crediamo che il Ministro degli Interno, anzichè proporre l'eliminazione degli spazi su internet, la limitazione delle manifestazioni (tra l'altro il Premier è stato ferito ad una manifestazione del suo partito, non ad una dell'opposizione), non abbia ritenuto opportuno dare le dimissioni. E l'opposizione dovrebbe chiederle. Al contrario il Governo vuole usare il gesto di un matto per mettere in discussione la libertà di espressione, di stampa e di manifestazione. E poi la riforma della Giustizia, le riforme a colpi di maggioranza ed una finanziaria che non affronta (anzi, aggrava) i problemi del paese.

Chiediamo a chiunque non abbia capito tutto ciò e si sia convinto che le cose dopo il gesto di Tartaglia siano cambiate, di svegliarsi dal torpore: sono a rischio i nostri diritti fondamentali e, anzichè sentirci colpevoli per il gesto di un pazzoide, dovremmo denunciare il fatto che viviamo in un paese dove il Governo non sa garantire nemmeno la sicurezza del primo dei suoi componenti e contrastare ogni proposta atta a negare le libertà individuali e collettive.

mercoledì 9 dicembre 2009

LA CRISI NON E' FINITA


La crisi non è finita. Giovedì 17 dicembre il Circolo PD di Cavriago organizza un confronto su questo tema. La serata sarà aperta da una breve presentazione dal cavriaghese Andrea Lasagni, docente presso la facoltà di Economia dell'Univesità di Parma. A seguito della presentazione sarà aperto il dibattito, al quale sono stati invitati imprenditori, associazioni di categoria e sindacati operanti nel nostro territorio. Chiuderà la serata il neo responsabile economico del PD regionale Gianluca Rivi.

Intanto il PD di Cavriago sostiene lo sciopero generale indetto dalla CGIL per venerdì 11 dicembre. In una nota stampa la CGIL reggiana afferma: "Il perdurare di un atteggiamento di totale chiusura da parte del Governo, il mancato finanziamento dei contratti in finanziaria, la volontà del Governo di perseguire una linea che esclude il dialogo ed impone le scelte richiedono uno slancio nella lotta dei dipendenti pubblici in difesa dei loro diritti in discussione dalla legge 15 del Ministro Brunetta e dalla totale umiliazione della democrazia sindacale."



Siamo pienamente d'accordo.


mercoledì 2 dicembre 2009

LE DICHIARAZIONI DI FINI E ALIEN VERSUS PREDATOR


Il “compagno” Fini. Questo è uno degli appellativi più usati dai detrattori del Presidente della Camera, da qualche tempo a questa parte quasi tutti concentrati a destra.

A parte il “fuori onda” di ieri (che ha fatto emergere le valutazioni di Fini sulle riforme della giustizia ad personam), l’ultima sua dichiarazione “se fossi stato in Svizzera avrei votato a favore dei minareti” mi ha colpito, e non poco. Pochi giorni prima, senza che nessuno gli avesse chiesto nulla, aveva risollevato l’idea di estendere il diritto di voto ai cittadini stranieri residenti in Italia. Nei giorni precedenti, aveva parlato positivamente del testamento biologico e dei diritti delle coppie di fatto.

E’evidente che l’insieme, non casuale, di tutte queste dichiarazioni asseconda l’idea secondo la quale Fini rappresenterebbe una destra rispettabile, in totale alternativa alla Lega Nord e a Berlusconi. In molti vedono dietro al Presidente della Camera l’immagine di un leader conservatore europeo, capace di parlare di laicità, immigrazione o giustizia senza avere la bava alla bocca e senza doversi far dettare le dichiarazioni in un auricolare nascosto come facevano le ragazzine del programma anni ’90 “Non è la RAI”.

Forse la questione è un po’ più complessa.

Fini, per ben 15 anni, ha votato o sostenuto tutto quanto gli venisse richiesto da Berlusconi. Ha votato ogni singola legge “ad personam” che aveva il palese intento di salvare il leader di Forza Italia. Ha sostenuto scudi fiscali, condoni, accettato e condotto in prima persona una politica estera da repubblica delle banane, avvallato la precarizzazione del mondo del lavoro ed approvato riforme della scuola tese a cancellare la parola uguaglianza dal vocabolario italiano. Ha promosso e firmato in prima persona una legge sull’immigrazione oscena, che nega i diritti fondamentali degli esseri umani e che, per giunta, non ha ridotto minimamente il numero di clandestini nel nostro paese. Non ultimo, ha deciso che da vicepremier del paese ospitante del G8, nel luglio 2001, il suo compito fosse quello di dirigere una caserma che ancora oggi è oggetto di procedimenti giudiziari per i pestaggi compiuti ai danni di alcuni manifestanti.

L’elenco delle porcate che Fini ha votato è lunghissimo. Tutto era funzionale a mantenere il potere e a legittimare se stesso, eliminando definitivamente dalla politica la parola “fascista”, che ora è lasciata quasi esclusivamente a taluni ultras di certe squadre di calcio. Qualcuno dovrà spiegarmi, quindi, che significato hanno i saluti romani per la vittoria di Alemanno.. o per tutte le vittorie di esponenti PDL che vengono da AN. La cosa più grave, tuttavia, è che Fini non ha solamente consentito a Berlusconi di fare i suoi comodi calpestando la Costituzione, la legge ed ogni regola del buon senso, ma ha anche consentito alla cultura berlusconiana di farsi strada.

L’egoismo, l’idea che fare i furbi sia il modo migliore per vincere sugli altri, il totale imbarbarimento (prima) ed addormentamento (poi) dei costumi di questo paese sono arrivati ad essere la cultura dominante degli italiani anche perché Fini non ha fatto nulla per fermare tutto questo. Fini ha aperto la strada a Berlusconi e l'ha reso un elemento della nostra quotidianità, materializzando tutto quello che prima poteva essere solo parte dei nostri peggiori incubi.
Chi può credere che ora sia cambiato? Chi può pensare che non sia un disegno di interesse a muovere Gianfranco Fini nella sua ribellione? Non è forse possibile che Fini punti a sostituire Berlusconi guidando un Governo istituzionale mantenuto anche con i vostri voti, per poi (in stile Merkel) candidarsi tra 3 anni a capo della destra trionfando su un PD che nel frattempo avrà perso il 10%? E se volesse accreditarsi per il Quirinale?

Lo scontro tra i due ricorda la sfida raccontata in un celebre film: Alien versus Predator. Il primo è un mostro orribile che sbrana gli uomini con l'aggressività e la violenza tipica di un belva feroce. Il secondo è un freddo e cinico essere iper-tecnologico capace di rendersi invisibile ed uccidere chiunque incontri in modi atroci. Siete liberi di decidere voi chi è Fini e chi è Berlusconi. O per lo meno: siete liberi di decidere da chi farvi uccidere.
Mirko Tutino