giovedì 24 luglio 2008

MERAVIGLIOSA CREATURA..

Oggi abbiamo ufficialmente riconsegnato le chiavi dell’Area Feste di Avis al Parco dello Sport di Cavriago…dopo 8 giorni di durissimo lavoro. L’allestimento, la promozione, l’apertura e lo smontaggio della prima Festa Democratica di Cavriago hanno impegnato oltre 70 volontari cavriaghesi ed il risultato è stato assolutamente grandioso.

Nonostante una giornata di tempo incerto ed una burrascosa, la Festa ha regalato a Cavriago 4 giorni di musica, spettacolo e politica. Sabato scorso, in particolare, lo spazio era letteralmente “murato” ed i ristoranti hanno sfornato, in una sola sera, quasi 400 coperti. Tantissimi cavriaghesi si sono complimentati per la qualità del cibo garantita dallo staff della cucina, composto tutto da persone con una lunga scuola di grandi feste estive..

Ma al di là dei risultati del ristorante e delle presenze, la cosa che ci interessa di più sono le decine di volontari cavriaghesi che hanno lavorato fianco a fianco per una settimana per dare al pubblico una festa bella e di qualità. I sogni e le aspettative del gruppo della Segreteria e del Comitato di Circolo si sono strasformati nell’impegno totale di oltre 70 persone, che sono state il motore della Festa. A differenza di altre occasioni del passato, la fine della Festa è stata segnata dalla voglia di ripartire e dall’impegno, condiviso da tutti, a riproporre un evento di questo genere anche per i mesi autunnali.

Anche i più scettici hanno condiviso che un gruppo “testato” per la prima volta e con diverse persone assolutamente nuove all’esperienza della festa, ha funzionato ed è andata talmente bene che c’è stata una tristezza diffusa per la fine della Festa e sono state subito fatte nuove proposte sull’autunno e sulla Festa del 2009. Una Festa è uno strumento formidabile per costruire un Partito partendo dalle persone, lavorando insieme per un obiettivo comune.. al di là delle storie di ognuno.

Lunedì sera, sotto il temporale, eravamo tutti insieme a condividere la paura per una serata che poteva andarci malissimo a causa del maltempo.. e che invece è stata un grande successo di pubblico… che si è stretto tutto dentro al ristorante a ridere delle battute di Antonio Guidetti.

Le aderenze “in alto” del nostro volontario Paolo Burani non ci sono bastate ad avere quattro giorni di bel tempo! L’anno prossimo dovrà impegnarsi di più prima della Festa (alla Festa ha fatto già di tutto e di più).

Il PD a Cavriago è un partito vero, costruito da un gruppo di persone affiatate ed appassionate: chi temeva una fusione a freddo fatta da correnti e correntine (come troppo spesso vediamo avvenire nei partiti romani) può stare tranquillo. Nella partecipazione di questi giorni si vede molto del passato, che è stato (soprattutto nella rievocazione di Gorganza fatta da molti volontari), una sorta di “convitato di pietra”. Le dimensioni sono altre.. e, aggiungo, le ambizioni devono essere altre perchè ogni esperienza è irripetibile. L'unica cosa che mi auguro è che un domani, quando ci guarderemo indietro, non avremo la stessa nostalgia che tanti di noi hanno per le feste del passato, perchè quando si rimpiange qualcosa significa che la si è persa e noi per il futuro vorremmo fare cose sempre più belle..
Abbiamo iniziato e su questo andremo avanti.
Grazie a Stefania, Franco, Mirko, Paolo, Pietro, Giorgio, Gabriele, Enrica, Zilde, Ermes "Brusadelli", Marina e a tutti gli altri, veramente tutti, quelli che hanno consentito che questa festa vivesse!
PS: le foto saranno a breve on line!

1 commento:

pdcavriago ha detto...

Inserisco in questo spazio un commento che non c'entra con questo articolo. All'inizio di luglio abbiamo pubblicato un post sulla presenza dei bambini saharawi a Cavriago dal titolo "Piccolo ambasciatori". In quel post erano contenute riflessioni di carattere politico sulla situazione del popolo saharawi e sull'ospitalità dei bambini saharawi da parte di tanti cittadini di Cavriago. Le riflessioni evidentemente non sono state condivise da tutti.. ed una persona che si firma Yassine Belkassem esprime il suo parere, accusando di strumentalizzazione dei bambini il Fronte Polisario, l'autorità nazionale dei Saharawi che organizza i viaggi in Italia dei ragazzini provenienti dai campi. Ho replicato, ed il "botta e risposta" è visibile nell'archivio del blog. Ero convinto che il firmatario del commento fosse un cittadino delle nostre zone di origine marocchina che era incappato nel nostro blog e voleva dire la sua.. Apprendo invece che si tratta del vicepresidente della comunità marocchina in Italia. Siamo onorati di questa attenzione.. un piccolo circolo del PD di Provincia ottiene l'attenzione di un dirigente nazionale dell'associazione che raccoglie la comunità marocchina in Italia (il quale vive in Toscana). Mi era stato detto di un fitto sistema di comunicazioni interno al movimento ostile alla causa saharawi.. ma non pensavo che arrivasse sino a questo punto. Spiace constatare come l'organizzazione di una comunità importante come quella del marocchini residenti in Italia, si occupi con tanta attenzione della difesa di una questione coloniale tutta interna all'Africa, che comporta numerose violazioni dei diritti umani (riconosciute dalle nazioni unite e dalla UE, nonchè dal nostro Parlamento, dal nostro Consiglio Regionale, Provinciale e Comunale) da parte della Monarchia marocchina. Il ruolo delle associazioni di immigrati stranieri in Italia è fondamentale per collaborare a costruire un sistema di welfare inclusivo e solidale, ma non è ben accetto quando si trasforma in sostegno "patriottico" al proprio paese, se impegnato in azioni contrastanti con il diritto internazionale e con i diritti umani. L'Italia ha dei valori costituzionali democratici e non ha un governo totalitario e anti-democratico come quello del Marocco. Sarebbe una brutta cosa, quindi, se i dirigenti delle comunità straniere in Italia diventassero i portavoce di dittature di altri paesi: non possiamo tollerare una limitazione della nostra azione in campo umanitario ed in materia di diritto internazionale solo per compiacere i rappresentanti della comunità marocchina in Italia che hanno a cuore le sorti del colonialismo del proprio paese di provenienza. I rappresentanti delle comunità straniere sono fondamentali nel parlare di integrazione, di diritti dei cittadini immigrati in materia di voto.. e di tanto altro. Che non ci venga chiesto, però, di sostenere governi stranieri antidemocratici allo scopo di essere solidali con queste comunità: sono due questioni diverse. Proseguirà quindi la nostra azione in politica e nelle istituzione a sostegno del Popolo Saharawi. Ci spiace se un eminente rappresentante della comunità marocchina non è d'accordo.

Mirko Tutino
Segretario PD di Cavriago
Assessore alla solidarietà internazionale del Comune di Cavriago