venerdì 18 settembre 2009

A CAVRIAGO IL TESTAMENTO BIOLOGICO

"Per testamento biologico si intende un documento legale che permette di indicare in anticipo i trattamenti medici che ciascuno intende ricevere o rifiutare in caso di incapacità mentale, di incoscienza o di altre cause che impediscano di comunicare direttamente ed in modo consapevole con il proprio medico."

Inizia così il testo di una mozione che sarà presentata congiuntamente dal gruppo di maggioranza di "Insieme per Cavriago" (Partito Democratico, Italia dei Valori e Partito Socialista") e da quello di minoranza di "Cavriago Comune". La mozione propone l'istituzione di registro, gestito e conservato dai servizi anagrafici del Comune, in cui ciascun cittadino potrà inserire la propria "dichiarazione di volontà anticipata per i trattamenti sanitari”. Si tratta di una proposta simile al "living will" che dal 1991 è in vigore negli Stati Uniti e che consente a qualsiasi persona di poter decidere se accettare o meno l'accanimento terapeutico in caso ricadesse in stato vegetativo e non fosse in grado di esprimere nessuna volontà.

Del resto due articolo costituzionali sostengono questo diritto: l'articolo 13, che dichiara che "la libertà personale è inviolabile" e l'articolo 32, che "nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge” e che “la legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana”.

La mozione impegnerà quindi la Giunta a:

1) predisporre entro il 31 dicembre 2009 un modulo che raccolga le dichiarazioni anticipate di volontà dei trattamenti di natura medica, nel quale ogni cittadino interessato possa esprimere la propria volontà di essere o meno sottoposto a trattamenti sanitari sia in caso di malattia o lesione cerebrale irreversibile o invalidante sia in caso di malattia che costringa a trattamenti permanenti con macchine o sistemi artificiali che impediscano una normale vita di relazione;

2) istituire entro il 31 dicembre 2009 un registro telematico che raccolga le dichiarazioni e a definirne il regolamento d’accesso;

3) trasmettere periodicamente le dichiarazioni raccolte ai Soggetti Istituzionali delegati per legge alla pubblicizzazione, nelle more della entrata in vigore di una normativa nazionale che regolamenti la materia: il Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali (affinché la dichiarazione venga inserita nella tessera sanitaria personale del dichiarante), l'ARSAN e l’Assessorato Regionale alla Sanità della Regione (affinché provveda ad istituire un registro provvisorio regionale, nelle more dell’entrata in vigore di una legislazione nazionale in materia), l'ASL competente per territorio (affinché anch’essa istituisca un registro provvisorio, nelle more dell’entrata in vigore delle leggi regionali e nazionali che regoleranno la materia), il medico di famiglia della persona che ha sottoscritto la Dichiarazione anticipata di volontà (affinché ne tenga debito conto in ogni momento del percorso medico-assistenziale della persona che ha espresso la volontà).

In molti si chiedono se un registro di questo genere, in assenza di una legge nazionale, abbia qualche utilità.

Beh, innanzitutto c'è da dire che se ogni Comune si muovesse in questo modo forse si farebbe una legge diversa da quella che oggi la destra vuole fare approvare. Un registro comunale è quindi un segnale politico ed istituzionale importante.

Secondariamente, fino a che non ci sarà una legge, il registro è un atto che stabilisce senza alcun dubbio la volontà del cittadino che si trovasse nelle condizioni in cui è stata Eluana Englaro e consente quindi di rispettare la volontà del malato senza che si attivino battaglie legali lunghe molti anni.

Questa proposta è quindi la dimostrazione che su temi di questo genere il PD può assumere delle decisioni e promuovere, con le altre forze di sinistra, iniziative atte a migliorare la condizione dei diritti in un paese così arretrato come il nostro.
Se la mozione passerà, dal 24 settembre Cavriago sarà una terra in cui i diritti delle persone potranno essere tutelati e rispettati di più che nel resto d'Italia.

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