Sulla Gazzetta di ieri è apparso un articolo sul presunto “calo” di iscritti del Partito Democratico, che nel comune di Reggio Emilia si fermerebbe a meno di un quarto del numero con cui i Democratici di Sinistra hanno concluso il tesseramento del 2007.
"Ma come!" - Si sono chiesti tutti - "Fondete due partiti, dite di esservi aperti alla società civile e perdete tessere?" Stamattina le effimere conclusioni del giornalista della Gazzetta sono state smentite da Silvana Cavalchi, organizzatrice provinciale del PD: il dato non è corretto, il vero numero di iscritti è già pari all’80% del dato del 2007 ed il tesseramento procederà fino all’autunno.
In realtà, chiarisce Cavalchi, nei diversi circoli non sono state omogenee le procedure per la consegna dei “tesserini” (che molti circoli non consideravano nemmeno come una tessera) e quindi i dati non sono da considerare corretti fino alla fine dell’anno, anche perché non è ancora stato approvato lo statuto che chiarisce se e come fare un tesseramento.
Un Partito in fase di costituzione, che ha dovuto affrontare una campagna elettorale inattesa, non può che trovarsi in questa situazione.
A Cavriago abbiamo raggiunto e superato il dato dei DS del 2007 già dal mese di gennaio (+30%) e continuiamo ad avere nuove iscrizioni (o pre-iscrizioni). Al di là delle discussioni sui giornali questo breve resoconto della questione “tesseramento” ci porta ad una considerazione politica.
Il Partito leggero non è il modello giusto. Un Partito deve essere radicato, organizzato, fare attività politica nel territorio e raccogliere iscrizioni, che sono sia uno strumento per qualificare la partecipazione di chi non vuole limitarsi a votare alle primarie aperte agli elettori, sia uno strumento per finanziare l’attività politica.
Faremo la Festa Democratica e continueremo a fare iscritti ed iniziative politiche proprio perché crediamo in questo modello, che ha rappresentato uno degli aspetti positivi delle tradizioni politiche del ‘900.
"Ma come!" - Si sono chiesti tutti - "Fondete due partiti, dite di esservi aperti alla società civile e perdete tessere?" Stamattina le effimere conclusioni del giornalista della Gazzetta sono state smentite da Silvana Cavalchi, organizzatrice provinciale del PD: il dato non è corretto, il vero numero di iscritti è già pari all’80% del dato del 2007 ed il tesseramento procederà fino all’autunno.
In realtà, chiarisce Cavalchi, nei diversi circoli non sono state omogenee le procedure per la consegna dei “tesserini” (che molti circoli non consideravano nemmeno come una tessera) e quindi i dati non sono da considerare corretti fino alla fine dell’anno, anche perché non è ancora stato approvato lo statuto che chiarisce se e come fare un tesseramento.
Un Partito in fase di costituzione, che ha dovuto affrontare una campagna elettorale inattesa, non può che trovarsi in questa situazione.
A Cavriago abbiamo raggiunto e superato il dato dei DS del 2007 già dal mese di gennaio (+30%) e continuiamo ad avere nuove iscrizioni (o pre-iscrizioni). Al di là delle discussioni sui giornali questo breve resoconto della questione “tesseramento” ci porta ad una considerazione politica.
Il Partito leggero non è il modello giusto. Un Partito deve essere radicato, organizzato, fare attività politica nel territorio e raccogliere iscrizioni, che sono sia uno strumento per qualificare la partecipazione di chi non vuole limitarsi a votare alle primarie aperte agli elettori, sia uno strumento per finanziare l’attività politica.
Faremo la Festa Democratica e continueremo a fare iscritti ed iniziative politiche proprio perché crediamo in questo modello, che ha rappresentato uno degli aspetti positivi delle tradizioni politiche del ‘900.
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