Sono storie come quella di Angelo Vassallo, Sindaco di Pollica (Sa) assassinato domenica, che dovrebbero occupare il dibattito politico.
Ogni volta che la criminalità organizzata viene colpita con un grande arresto o che vengono scovati i fondi esteri di un boss mafioso, la notizia ci viene presentata come se fosse stato inferto un colpo mortale al più grande dei mali del nostro paese. Poi viene assassinato il Sindaco di un Comune campano impegnato nel combattere l'abusivismo, nella denuncia di chi lucra su una cattiva gestione dei rifiuti o nella valorizzazione a favore della propria comunità (e non della Camorra) del patrimonio pubblico.
E'stato assassinato perchè ha fatto ciò che qualsiasi amministratore dovrebbe fare, perchè ha svolto normalmente il suo lavoro. E'stato ucciso perchè ha tentato di restituire al termine "politica" il suo significato. Del resto uccidere Angelo Vassallo è stato semplice, come sempre è quando gli eroi sono persone normali.
Brecht scriveva "beato il paese che non ha bisogno di eroi". Nel nostro paese, purtroppo, gli eroi sono stati necessari per far emergere il potere e la pericolosità della criminalità organizzata. L'Italia ne ha avuto bisogno perchè sono le situazioni più crude e scioccanti che muovono l'opinione pubblica, che quasi sembra non rendersi conto che nel nostro paese, ancora nel 2010, esistono posti dove essere persone, o amministratori, normali significa trasformarsi in eroi.
Da amministratore, da persona impegnata in politica, sento il bisogno di andare oltre l'indignazione e la solidarietà. Credo non sia più rinviabile un impegno per superare i nostri confini territoriali e riprendere un rapporto con le comunità locali del mezzogiorno che, senza stare sotto i riflettori e quindi rischiando molto di più, hanno scelto di essere amministrate da persone oneste come Angelo Vassallo.
La nostra attenzione e la nostra presenza, anche fisica, è l'unica strada per dare un significato al concetto di unità nazionale, sempre più ridimensionato da un Governo che punta a frammentare gli interessi del nostro paese facendoci credere che il problema della criminalità organizzata sia un problema di altri.
Ecco una proposta che il centrosinistra potrebbe presentare: non più fondi statali per lo sviluppo del mezzogiorno trasferitii senza controlli, ma un vero e proprio patto tra comunità locali per la diffusione di buone pratiche e di progetti per rendere più ricche le comunità delle regioni dove è forte la criminalità organizzata. Patti da stipulare con quelle amministrazioni che non hanno componenti collusi e che si devono tradurre in progetti da progettare e realizzare insieme, partendo dalle esperienze positive già realizzate.
Armiamoci della nostre buone pratiche, della passione nel rispondere ai problemi dei nostri concittadini, dello spirito di servizio e partiamo, perchè c'è ci sono amministartori e comunità locali che hanno bisogno di non rimanere soli. Perchè nella solitudine, anche se siamo nell'Europa del 2010, le persone normali possono morire.
Mirko Tutino
Assessore all'ambiente del Comune di Cavriago
Assessore all'ambiente del Comune di Cavriago
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