giovedì 2 settembre 2010

LA POLITICA FATTA PER GIOCO

Sul blog del Circolo di Rifondazione è apparso un post titolato "riflessioni di settembre". Un post carico di interrogativi e di riflessioni sul presente politico nazionale e locale che stimola, in questo caso in senso costruttivo, qualche riflessione di risposta.

Colpisce, infatti, la durezza con la quale Rifondazione dichiara "per noi mai più impegni di governo". Noi crediamo che la rinuncia, locale o nazional,e di un Partito alla competizione per il governo renda inutile l'esistenza stessa del Partito e della politica.

Davvero è possibile pensare, nel 2010, che la sola testimonianza e la mobilitazione (peraltro ben lontana dall'essere di massa) sia sufficiente a cambiare le cose? Non è forse che il governo comporta responsabilità, sacrifici ed impegni che Rifondazione non è stata e non è in grado di sostenere nei confronti dei propri elettori? Meglio considerare la politica come un Hobby, un simbolo da mettere sulle magliette o un manifestino da appendere in camera?

C'è un punto, invece, molto condivisibile nel post di Rifondazione. E cioè che "elezioni o no" sia necessario contrastare la cultura dominante in questo paese. Una cultura che noi non crediamo sia "figlia" del berlusconismo, ma madre. In questo paese sono passati per 30 anni (anche prima dell'arrivo del Berlusca) solo messaggi orientati all'individualismo, al consumo sfrenato, ad una visione ben poco solidaristica dei rapporti sociali. Il terreno ideale per l'arrembaggio della destra che, a diffenza di noi, si è dotata di sapienti e spietati intellettuali della comunicazione e del marketing. Il libro di Max Panarari in questo senso è davvero da leggere (e ci torneremo sopra in futuro) perchè descrive con lucidità ed intelligenza tutti questi aspetti.

Un aspetto che deve completare la riflessione (che l'amico Panarari non ha mai taciuto in tanti altri suoi articoli), tuttavia, è che la forza di questa destra risiede in due mali della sinistra, schiacciata tra chi ha fatto dell'antiberlusconismo una professione e propone una sinistra elitaria e fuori dal mondo, e chi ha perso l'ambizione di pensare ad una società alternativa. Se non partiamo dalla consapevolezza che anche noi, anche il modo "tafazziano" di pensare di tutto il nostro centrosinistra ", abbiamo reso più forte Berlusconi, siamo perdenti in partenza.

Il post si conclude lanciando un concorso di idee per "riparare" le bruttezze della fontana di Via Repubblica. Al di là dei pareri estetici su quest'opera, vorremmo fare una domanda.

Negli ultimi anni Rifondazione è stato il motore di un modo di fare politica (ben riassunto dalle liste civiche di Progetto-Sociale nel periodo 2004-2009 e di Cavriago Comune oggi) teso a colpire, per abbattere e sostituire, il ruolo del nostro Partito nel governo del paese. Un'opposizione ben poco costruttiva e tutta orientata su scontri personali, menzogne e comunicati stampa. Un'azione che è costata a tutto il centrosinistra il 20% di voti. In questi mesi da Rifondazione sono arrivate alcune riflessoni costruttive ed anche il tono del blog è diverso rispetto agli scorsi anni. Ma nulla è cambiato in Consiglio Comunale.

Allora ci chiadiamo: è forse possibile che anzichè lanciare concorsi sulla fontana o riflettere, come studenti delle superiori affascinati dai testi sacri del marxismo, sul capitalismo globale, Rifondazione possa avere con il resto del centrosinistra un confronto di merito sul governo del nostro territorio e sulle sfide che abbiamo di fronte? E'pensabile che i partiti, oltre all'essere luoghi sani di mobilitazione politica, gastronomica o di intrattenimento (vedi le feste estive) diventino anche sede per riflessioni mature ed un pò meno scontate sulla nostra piccola (ma tanto, tanto importante) realtà? Non è forse quello che ci chiedono i tanti cavriaghesi che sono ancora interessati alla politica ed alla vita pubblica del nostro territorio?

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