Ieri sera il Consiglio Comunale di Cavriago ha approvato l’istituzione dei provvedimenti comunali anticrisi. Si tratta di contributi economici a supporto delle spese per la casa (affitti o mutui) e di forti riduzioni dei costi sostenuti dalle famiglie per i figli compresi tra gli zero ed i 18 anni.
Non esistono dati precisi sul numero di famiglie cavriaghesi in difficoltà, tuttavia sappiamo che in Provincia di Reggio Emilia ad ottobre 2009 si sono registrati 21063 disoccupati iscritti alle liste del Centro per l’Impiego e 19953 persone in cassa integrazione (fonte CGIL). Sono numeri da capogiro. I Comuni, vista anche la drastica riduzione di risorse derivata dal taglio dell’ICI e dalle norme sul Patto di Stabilità volute dal Governo Berlusconi, non hanno strumenti decisivi per affrontare la crisi.
I Comuni tuttavia possono estendere la rete di welfare dei propri servizi e prevedere norme “straordinarie” per alleggerire la situazione di una parte delle famiglie in difficoltà. Il Comune di Cavriago è partito dalla casa e dai servizi educativi, che rappresentano i campi più delicati per la qualità della vita di una famiglia.
Gli enti locali però non sono sufficientemente forti e sarebbe necessario un intervento del Governo, che invece sulla crisi continua a fare propaganda e a non mettere in campo nessun vero provvedimento. Basterebbe, tanto per fare un esempio, sbloccare le assurde norme del patto di stabilità e consentire ai comuni di finanziare e liquidare gli investimenti. Il blocco delle risorse per gli investimenti colpisce le imprese piccole e medie fornitrici dei comuni (titolari e dipendenti) e rendono ancora più grave la crisi. Sbloccare le piccole opere dei Comuni in maniera diffusa sarebbe sicuramente più utile che invocare il Ponte sullo Stretto a 1000 km da noi. Su questi temi la Lega, il partito del nord e dei piccoli artigiani, dov’è?
Per maggiori informazioni sui dati della crisi a Reggio Emilia:
Non esistono dati precisi sul numero di famiglie cavriaghesi in difficoltà, tuttavia sappiamo che in Provincia di Reggio Emilia ad ottobre 2009 si sono registrati 21063 disoccupati iscritti alle liste del Centro per l’Impiego e 19953 persone in cassa integrazione (fonte CGIL). Sono numeri da capogiro. I Comuni, vista anche la drastica riduzione di risorse derivata dal taglio dell’ICI e dalle norme sul Patto di Stabilità volute dal Governo Berlusconi, non hanno strumenti decisivi per affrontare la crisi.
I Comuni tuttavia possono estendere la rete di welfare dei propri servizi e prevedere norme “straordinarie” per alleggerire la situazione di una parte delle famiglie in difficoltà. Il Comune di Cavriago è partito dalla casa e dai servizi educativi, che rappresentano i campi più delicati per la qualità della vita di una famiglia.
Gli enti locali però non sono sufficientemente forti e sarebbe necessario un intervento del Governo, che invece sulla crisi continua a fare propaganda e a non mettere in campo nessun vero provvedimento. Basterebbe, tanto per fare un esempio, sbloccare le assurde norme del patto di stabilità e consentire ai comuni di finanziare e liquidare gli investimenti. Il blocco delle risorse per gli investimenti colpisce le imprese piccole e medie fornitrici dei comuni (titolari e dipendenti) e rendono ancora più grave la crisi. Sbloccare le piccole opere dei Comuni in maniera diffusa sarebbe sicuramente più utile che invocare il Ponte sullo Stretto a 1000 km da noi. Su questi temi la Lega, il partito del nord e dei piccoli artigiani, dov’è?
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