Ecco l'articolo che Enrico Franceschini ha pubblicato questa mattina su http://www.repubblica.it/.. segue una breve riflessione di Mirko Tutino.
LONDON CALLING
Oggi gli occhi del mondo sono sulla Gran Bretagna, che va alle urne per scegliere un nuovo parlamento e un nuovo primo ministro.
Se diventerà premier il 43enne David Cameron, l’ipotesi più probabile secondo gli ultimi sondaggi, sarà la fine del New Labour e del blairismo che lo ha prodotto? Forse, ma l’erede più gettonato di Gordon Brown è David Miliband, 43 anni, oggi ministro degli Esteri e blairiano di ferro. Sembra difficile che il partito laburista rinunci alla strada del riformismo che gli ha permesso di restare al potere per 13 anni, vincendo tre elezioni consecutive: nel Regno Unito non era mai accaduto prima (accadrà mai qualcosa del genere, in Italia?).
E da tenere d’occhio è anche Nick Clegg, 43 anni anche lui, leader dei liberal-democratici, che si proclamano i veri rappresentanti delle forze progressiste britanniche e per molti aspetti, dalla politica estera all’ecologia, lo sembrano. Come che sia, tre leader quarantenni si contenderanno da domani il potere a Londra. Tre, come il numero delle squadre di calcio londinesi che si sono qualificate per la Champions League, dopo la vittoria di ieri sera del Tottenham sul Manchester City di Roberto Mancini, che manda gli HotSpurs a fare compagnia al Chelsea e all’Arsenal sulla vetta del calcio europeo. Cambiano i leader, ma Londra continua a essere un laboratorio di rinnovamento e creatività, nella politica come nel calcio.
43 ANNI.. PRIMO MINISTRO A LONDRA, SEGRETARIO PD A REGGIO EMILIA
Mi ha colpito leggere ripetutamente il numero 43 per l'età di 3 leader politici nazionali inglesi, perchè casualmente è la stessa età del candidato "favorito" (e sostenuto dal sottoscritto) alla corsa per la Segreteria reggiana del PD. A Reggio la stampa locale ha recepito la notizia titolando "i giovani conquistano il PD".
Stiamo parlando dell'Unione Provinciale PD di una media provincia periferica del nostro paese. Oggi non è nemmeno lontanamente concepibile che un quarantenne sia leader nazionale di un grande Partito (nè tantomeno è avvenuto, a sinistra, che ce ne fosse uno tra i candidati presidenti delle ultime regionali). A queste mie considerazioni che porto avanti da alcuni anni, la risposta di molti è che il rinnovamento anagrafico non basta.
Va bene, siamo d'accordo. Ma credo che per troppo tempo questa giustificazione lo abbia impedito. Il rinnovamento anagrafico non è sufficiente, ma al contempo diciamo che è necessario. Limitarsi a dire che l'avere volti giovani non basta legittima la permanenza di chi, in maniera inconcludente, da molti anni guida i giochi. Dire che è necessario ma non sufficiente specifica molto più.. perchè segnala che non solo servono energie nuove, ma servono anche persone con idee nuove.
Chi ha studiato di più, chi ha visitato altri paesi del mondo, chi è cresciuto con un diverso ruolo dell'informatica e della rete, chi ha avuto un compagno di scuola che non ha avuto paura di fare outing, chi da piccolo giocava con il figlio del vicino che viene dal nordafrica, chi ha visto i ragazzi di Locri uscire di casa senza la paura di urlare in strada che le mafie vanno combattute HA PER FORZE DI COSE UNA MARCIA IN PIU'.
Ecco perchè credo che il rinnovamento generazionale, in politica come nelle professioni, sia necessario. Si può essere meno giovani e portare in dote molte delle caratteristiche che ho elencato. Visti i risultati di questi anni, consideriamole eccezioni positive da valorizzare, ma che confermano la regola.
Visto che oltre ad avere l'anagrafe, dalla loro hanno anche un gruppo di coetanei motivato e le idee, avanti Milliband, avanti Clegg ed avanti, a Reggio Emilia, Roberto Ferrari.
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