giovedì 29 ottobre 2009

CAVRIAGO DICE NO ALLO SCHIAVISMO DEL 2000


La zona industiale di Corte Tegge è nel Comune di Cavriago, ma è a ridosso di Reggio Emilia. Dopo la scelta del Sindaco Delrio di adottare un'ordinanza per multare i clienti delle prostitute, per evitare che la zona industriale diventasse un porto franco, l'ordinanza del Sindaco di Cavriago è giusta e necessaria. Non saranno punite le prostitute, che sono delle vittime. Sarà punito chi, comprando la prostituzione in strada, alimenta il mercato dello sfruttamento di tante ragazze che arrivano in Italia con l'illusione di potersi costruire una vita migliore.

Tutto ciò viene prima dei problemi di ordine pubblico, più volte segnalati dagli stessi residenti e dalle imprese di Corte Tegge, che di notte è deserta e si presta come teatro di ogni possibile attività illecita. Una comunità solidale, che già investe molto per supportare le persone in difficoltà, sa anche intervenire per combattere un fenomeno come lo sfruttamento della prostituzione. La destra in questi anni è più volte intervenuta per punire le prostitute, non volendo mai toccare i clienti che, a differenza delle prostitute, votano.

C'è una sorta di tacito accordo tra molti politici, che prevede che non si possa toccare questo tema, perchè in fondo sono tanti gli uomini che nottetempo sgattaiolano fuori di casa per abbordare le ragazze di strada. Di giorno sono paladini dell'ordine pubblico e del decoro, di notte sono ben lieti che esista la prostituzione di strada e danno sfogo alla loro piccolezza abusando della condizione di povertà di tante ragazze straniere. L'ordinanza prevede anche, proprio per favorire il recupero ed il reintegro delle ragazze, che le forze dell'ordine comunichino loro l'esistenza dei progetti di tutela e recupero delle donne che decidono di uscire dalla prostituzione.

Il PD sceglie di stare dalla parte dei più deboli, anche se questo può costarci il voto di qualche puttaniere.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Le ragazze sulla strada sono le prime e vere vittime di questo problema sociale. Lo sfruttamento, le organizzazioni che ci sono dietro, la violenza che viene esercitata su di loro sono i primi nemici da combattere. Leggendo il libro di Isoke Aikpitanyi "Le ragazze di Benin City", viene ilustrato nel dettaglio il mondo disumano, animale, in cui vengono costrette a vivere. E viene una gran voglia di fare qualcosa. Speriamo che questa ordinanza sia, per lo meno, un segnale che faccia capire che siamo dalla loro parte.
Enrica Testa

Sara Poli ha detto...

Forse molti penseranno che una semplice ordinanza non serve a risolvere il problema..... forse non lo risolverà, ma sicuramente concordando con le parole di Enrica, rappresenta un segnale.