Pubblichiamo la nostra analisi tecnica dei dati del voto a Cavriago.
I VOTANTI
Per considerare gli spostamenti di voti a Cavriago consideriamo innanzitutto il dato dell’astensione. L’astensione nel 2008 è cresciuta a Cavriago del 3,5% circa e più precisamente sono rimasti a casa 965 cittadini invece dei 700 del 2006. Vedremo in seguito che questo incremento del non voto è interamente attribuibile all’elettorato dell’area culturale e politica del centrosinistra.
Per considerare gli spostamenti di voti a Cavriago consideriamo innanzitutto il dato dell’astensione. L’astensione nel 2008 è cresciuta a Cavriago del 3,5% circa e più precisamente sono rimasti a casa 965 cittadini invece dei 700 del 2006. Vedremo in seguito che questo incremento del non voto è interamente attribuibile all’elettorato dell’area culturale e politica del centrosinistra.
I VOTI
A differenza di quello che avviene a livello provinciale ed in tutti i comuni a noi confinanti, il Partito Democratico a Cavriago cresce di quasi un punto. Nel contempo l’Italia dei Valori avanza di 2,63 punti, portando la coalizione di Veltroni al 59,08%, con un avanzamento percentuale di oltre 3 punti rispetto al 2006. In quella tornata elettorale il PD era rappresentato dall’Ulivo (con la stessa composizione partitica ad eccezione dei Radicali, ma con i DS “interi” prima dell’uscita della Sinistra Democratica).
I socialisti scendono di un punto percentuale, ma va sottolineato che nel 2006 erano all’interno di un raggruppamento insieme ai Radicali di Pannella e Bonino, oggi nel PD. La Sinista Arcobaleno, che nel 2006 era composta da Rifondazione Comunista, Comunisti Italiani e Verdi, scende di 9 punti, che solo per un sesto rientrano nei voti delle due neonate formazioni di estrema sinistra. L’Udc perde quasi un punto, mentre il Popolo delle Libertà di Berlusconi ne guadagna uno abbondante.
La Lega sale di quasi 3 punti, aumentando dell’83% il proprio consenso elettorale. In sostanza per ogni elettore leghista del 2006, se ne aggiunto un altro. Le schede bianche e nulle crescono di mezzo punto percentuale. Vediamo il Senato, dove non possono votare gli elettori con meno di 25 anni.
Il PD supera di poco il dato della camera e guadagna quasi 7 punti rispetto alla somma di DS e Margherita, che nel 2006 si erano presentati divisi. La coalizione di Veltroni, siccome l’Italia dei Valori raccoglie un po’ meno voti al Senato, si ferma al 58,93% e non raggiunge il dato della Camera.
Tutti gli altri partiti registrano una variazione analoga a quella della Camera, anche se la Sinistra Arcobaleno ha avuto un calo più vistoso. Questo risultato, che vedremo nell’analisi dei voti assoluti, può essere imputabile al simbolo con cui si erano presentati Verdi e Comunisti Italiani nel 2006, “Insieme per l’Unione”. Quel simbolo generò non poca confusione (fu il frutto di un accordo legale che prevedeva la cessione del vecchio simbolo dell’Ulivo a DS e DL in cambio del diritto di utilizzare il logo dell’Unione per Verdi PDCI.) e raccolse molti voti attribuibili all’area DS-DL. Una parte di questi elettori era “fittizia” e quindi il calo del 2008 è stato più pesante al Senato per questa ragione. Il dato delle schede bianche non ha variazioni di rilievo.
A questo punto, per analizzare gli spostamenti reali dei voti, è opportuno chiamare in causa i voti assoluti ottenuti da ciascun partito nel 2006 e nel 2008. Iniziamo dal voto per la Camera dei Deputati.
Il dato più vistoso sono i 623 voti in meno della Sinistra Arcobaleno. Questo dato indica che il 62% degli elettori di Comunisti Italiani, Verdi e Rifondazione del 2006 hanno scelto altri partiti e che l’acquisizione della Sinistra Democratica non ha portato nemmeno un voto. Solamente 95 persone, quindi meno del 10% dei voti della SA nel 2006, hanno scelto di votare le formazioni dell’estrema sinistra di Ferrando e Turigliatto.
Analizzando i voti assoluti si può rilevare una perdita di voti del PD di 126 unità, compensato da una crescita dell’IDV di 162 consensi, con una crescita complessiva di Veltroni di 36 voti. Se ragioniamo partendo dalle coalizione del 2006 e sommando ogni voto (da Turigliatto al PD), l’Unione di Prodi perde a Cavriago 564 voti. I votanti in meno sono 287. Ipotizzando che costoro avessero tutti votato per l’Unione nel 2006 e che siano stati delusi dal Governo, i voti che sono andati altrove sono 280. In pratica a Cavriago un partito del 4% dei voti ha smesso di votare il centro-sinistra per votare altre forze.
Le forze che appartenevano alla Casa delle Libertà guadagnano 204 voti, 168 dei quali vanno alla Lega. Alcune decine di voti si spostano dall’UDC al PDL o dal PDL a Storace (che prende 88 voti), ed il saldo finale è di altri 36 voti in più per le forze di destra.
Oggettivamente sembra improbabile che, dati i piccoli numeri, ci sia un reale spostamento verso il PDL, ma è evidente che i 168 voti in più della Lega Nord provengono quasi esclusivamente dall’ex Unione.
In sintesi i 564 voti in meno dell’Unione potrebbero essersi così distribuiti:
§ più 300 tra astenuti e schede bianche
§ 30-40 alle liste minori
§ 200 circa al PDL-LN, di cui l’80% circa alla Lega.
Ma i 564 sono vengono tutti dalla Sinistra Arcobaleno?
Alcuni analisti nazionali, immediatamente dopo il voto, indicano che molti voti della Sinistra Arcobaleno si sono mossi verso il PD per rendere efficace il proprio voto alla Camera, mentre il PD ne ha persi tanti altri verso l’astensione, verso la Lega e, in piccolissima parte verso l’UDC, provocando il risultato di prosciugare la S.A. e di non aumentare i propri voti. Questa ipotesi è forse più plausibile di quella che ipotizza un passaggio diretto di voti da Sinistra Arcobaleno a Lega Nord, ma non può essere dimostrata con l’analisi dei voti né l’una né l’altra tesi.
Tuttavia nei giorni scorsi si è verificato, sondaggi alla mano, che la Lega Nord ha ricevuto voti un po’ da tutte le liste che appartenevano al centro-sinistra e che non c’è stato un unico flusso.
Al Senato ci sono alcune macroscopiche differenze, ma prevalgono le analogie.
Il PD al Senato guadagna 265 voti, mentre la Sinistra Arcobaleno ne perde 766. In piccola parte può esserci stato “l’effetto simbolo” di Verdi e PDCI già valutato, ma i numeri sono molto imponenti. Sicuramente il PD ha avuto molto più appeal di DS e Margherita sommati.
La Sinistra Arcobaleno perde anche al Senato il 62% dei propri voti, ma è l’unica lista che conquista più voti assoluti al Senato che alla Camera nonostante il ridotto numero di votanti. La spiegazione può essere ritrovata nella massiccia campagna sul voto disgiunto, da praticare nelle regioni rosse per ridurre i seggi destinati al PDL. Questo dato è riscontrabile infatti in tutta la regione.
In particolare i voti in più alla SA sono 50. Tuttavia, per una serie di ragioni che saranno spiegate dopo, si può quantificare il numero di elettori che ha praticato la scelta del voto disgiunto verso la Sinistra Arcobaleno tra 80 e 100.
Dato che il PD al Senato accresce comunque i propri voti sulla Camera ed ottiene una percentuale analoga, questo dato potrebbe mettere parzialmente in discussione la tesi secondo la quale i voti perduti della Sinistra Arcobaleno siano migrati solo verso il PD.
IL VOTO DEI GIOVANISSIMI
Siccome alla Camera si vota dal compimento dei 18 anni, mentre al Senato il limite anagrafico minimo sale a 25 anni, le differenze tra voti assoluti della Camera e del Senato possono fornire uno spaccato del voto di chi ha meno di 25 anni.
Partiamo dalla partecipazione al voto.
I giovani con meno di 25 anni si astengono un po’ di più degli altri elettori (1,6% in più). Questo dato, in misura un po’ inferiore, si era registrato anche nel 2006.
Sono state calcolate le differenze numeriche tra i dati di ciascuna lista alla Camera e quelli del Senato, che presumibilmente dovrebbero rappresentare il voto di coloro che hanno tra i 18 e i 25 anni.
La Sinistra Arcobaleno a causa del voto disgiunto ha una percentuale negativa, in quanto ha ottenuto più voti al Senato che alla Camera nonostante il minor numero di elettori. Per annullare questo fenomeno che mette in discussione tutte le percentuali e tentare di comprendere il reale voto degli under 25, si è ipotizzato che tra i 18 ed i 25 anni la Sinistra Arcobaleno ottenga la stessa percentuale di voti che ottiene tra tutti gli elettori della Camera (dato probabilmente sottostimato). Questi ipotetici elettori (28), sommati ai 50 elettori in più al Senato alla SA, indicano che gli elettori che hanno praticato il voto disgiunto sono quasi 80 e, di questo stesso numero si deve ridurre il dato del PD, modificando sensibilmente tutte le percentuali.
Innanzitutto va rilevato il dato delle schede bianche e nulle: 7,6%. Questa percentuale è tre volte superiore a quella rilevata alla Camera tra tutto l’elettorato (2,58%).
Secondariamente va rilevato il fatto che il PD, nonostante sia il primo partito anche tra i giovani con il 35%, è di ben 20 punti sotto al dato che ottiene tra tutti gli elettori. L’Italia dei Valori, Sinistra Critica, i Socialisti e la Lega raddoppiano le proprie percentuali. Queste liste, con caratteristiche più populiste e radicali, sono quelle che hanno più appeal sui giovani. Calano, anche se in misura inferiore al PD, l’UDC, il PDL e la Destra. Non si può avere, come già detto, il dato della Sinistra Arcobaleno. Molti voti sono andati alle liste minori e può essere interpretato come un dato in sintonia con quello delle schede bianche e nulle, cioè come un voto disperso dovuto alla sfiducia verso i partiti.
Riassumendo quindi il voto giovanile per coalizioni risulta quanto segue (tra parentesi le percentuali su tutto l’elettorato e le differenze):
§ PD-IDV: 43,4% (59,1%, -15,7%)
§ PDL-LEGA: 28,9% (25,0% +3,9%)
§ SA- ALTRI SX: 10% (7,7% +2,7%)
§ ALTRI: 13,1% (8,2% +4,9%)
Se l’analisi è corretta siamo di fronte ad un voto giovanile molto più orientato sulle piccole forze e sui voti dispersi (nulli, o a piccole liste), e, in questa tornata, decisamente orientato sulle posizioni dei partiti più populisti: Italia dei Valori e Lega Nord.
Unendo le forze dell’ex Unione si raggiunge il 55% dei voti, contro il 35% delle forze della vecchia CDL, mentre circa il 10% dei voti si è disperso. In generale, nonostante l’orientamento politico culturale degli under 25 di Cavriago si confermi anche nel voto, è sicuramente più forte che tra gli altri elettori il richiamo della destra.
Nel 2006 non era possibile fare un’analisi del genere sul voto ai singoli partiti perché molti simboli erano diversi sulle due schede, si può tuttavia vedere il voto alle singole coalizioni.
UNIONE 389: 76%
CASA DELLE LIBERTA’ 123: 24%
Quest’ultimo dato indica sicuramente che i giovanissimi, entusiasti per l’Unione 2 anni fa, questa volta hanno segnalato la loro delusione per la politica portata avanti dal centro-sinistra.
DATI FUORI NORMA NEI VARI SEGGI
Di seguito sono elencate, a grandi linee, le zone coperte da ciascun seggio.
1 Centro – Via Aspromonte
2 Via Girondola
3 Via Rivasi-Sud
4 Via Quercioli – Via Rivasi Nord
5 Via E.Arduini
6 Centro – Via Repubblica
7 Zona Selene
8 Via Repubblica periferica
9 Pianella
Nei seggi di Cavriago non si segnalano anomalie particolari dovute a situazioni di disagio di zone del paese, ma ci sono delle tendenze storiche che si ripetono in queste elezioni.
Il Partito Democratico ottiene il suo miglio risultato nel seggio 7 (62,7%) che ha sempre espresso i migliori dati per i DS. Gli altri migliori risultati del PD sono nei seggi 4,5,6,8 e in alcuni di questi seggi pesa l’apporto della Margherita, che nel 2006 aveva percentuali superiori al 10-11%. Nella media il dato del 9 mentre sono sotto la media i risultati dell’1,2 e 3.
Il PDL ottiene il suo miglior risultato nel seggio 1, con il 23% dei voti e negli altri seggi è quasi sempre complementare al PD. Oltre all’1, il PDL supera il 20% solamente nel seggio 3. E’ curioso dato della Lega Nord, che ha risultati modestissimi nei seggi 3,6,7, nella media all’1 e al 5, mentre nel seggio 2, 4, 9, ha dati enormemente in crescita rispetto al 2006. Nel seggio 9 raggiunge il 9% dei voti.
In linea con il PDL, anche l’UDC ottiene il suo miglio risultato nel seggio 1.
La Sinistra Arcobaleno raggiunge quasi il 9%, che è il dato più alto del Comune, solo nel seggio 3 che è anche il seggio dove nel 2006 ottenne il suo miglio risultato Rifondazione Comunista che raggiunse il 12% (mentre le forze dell’attuale SA nel loro complesso non ebbero un gran risultato).
I Socialisti ottengono un risultato degno di attenzione solo nel seggio 6, dove ottengono 13 voti, pari all’1,7%. Nel seggio 4 ottengono addirittura un solo voto.
7 commenti:
600 voti in menoo??? 6,2 per cento? Certo che per gente che sbraita tutti i giorni la propria egemonia culturale sul paese..
provocatore... :)
Dev'essere che è passato il "momentum" del "si può fare", ma non quello degli attacchi a sinistra. Visto che a destra non si pesca nulla, anzi...
Provocatore? Solo risposte ad un costante clima di aggressione a noi del PD. Che le urne non hanno premiato. Se a Cavriago nella sinistra cosìdetta antagonista vedessi più voglia di collaborare sarei meno contento del fatto che siete scomparsi. Mi sono letto tutti i vostri post della campagna elettorale.. dopo le elezioni però. Non c'è uno in cui non si attacchi Veltroni. Complimenti.
che strano, io leggo "paese nostro" che esiste da prima di ogni blog e di ogni campagna elettorale, e non c'è un articolo della maggioranza che non attacchi il PRC.
Leggere per credere.
Un puffsaluto a tutti!
Puffsaluto? Ma cosa ti sei fumato? Io è da almeno 10 anni che vedo attacchi costanti ai DS prima e al PD poi.. che giustamente rispondono. Comunque saluti socialisti.
chiedi al sindaco perchè puffsaluto.
Saluti socialisti? :) Dillo a Veltroni.
beh guardare Cavriago e' facile...in tutto il paese la LEGA ha il 10,5% nel voto giovanile,il 33,2% in Lombardia,addirittura il 39,7% in Veneto e in queste due regioni e' di gran lunga il primo partito
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