lunedì 28 aprile 2008

LE PRIMARIE INFINITE

Il 22 aprile si sono tenute le primarie democratiche in Pennsylvania.

Dovevano essere decisive, ma il risultato è stato il solito: ha vinto, ma ha anche perso, Hillary Rotham Clinton, che prende più voti ma rimane sotto nella conta dei delegati. Da circa 5 settimane non si parlava più di elezioni americane e noi ne abbiamo approfittato per tenere aperto, sul nostro blog, un sondaggio sulle preferenze dei nostri lettori rispetto ai candidati democratici alla presidenza.

Tra di noi, con 21 voti su 28 (75%) ha vinto Barack Obama. Onestamente si può dire che questo era un risultato assolutamente scontato: Obama è il candidato più innovativo e più apprezzato da tutta l’area progressista europea. Al di là della sue origini afro-americane, la scelta dei temi nella sua campagna elettorale, ha portato alla luce un america molto diversa da quella che abbiamo visto negli anni di Bush. Non a caso Obama è stato scelto come fonte di ispirazione da molti candidati europei (da Zapatero a Veltroni) ed ha stravinto le elezioni tra gli americani all’estero.

Senza lanciarsi in un'approfondita riflessione sulle differenze tra i due candidati e senza prendere parte più di tanto nella competizione, ci permettiamo di fare una considerazione: è ora che emerga un candidato, queste eterne primarie devono finire.

Il Presidente degli Stati Uniti, che lo vogliamo o no, incide anche sulle nostre vite. Un cambio di rotta nella politica estera e nelle scelte economiche degli USA possono determinare grandi cambiamenti anche per noi.

I repubblicani al governo in america hanno fatto danni al mondo intero (le guerre, l’incapacità di gestire le crisi economiche e politiche) ed ogni giorno che passa senza un candidato riconosciuto da tutti i democratici, aumenta le possibilità che per i prossimi 4/8 anni ritorni un clone di Bush al potere negli Stati Uniti. I sondaggi di questi giorni lo confermano, il senatore conservatore dell’Arizona, John Mc Cain, è in rimonta e alcune rilevazioni lo danno addirittura in vantaggio. E’difficile pensare che un candidato che sale sul ring solo ad agosto (con la convention democratica) dopo esser uscito da primarie lunghissime e sfiancanti, possa battere un aspirante presidente che ha fatto le primarie in carrozza ed è in corsa da febbraio.

Da lontano e nel nostro piccolo, ci permettiamo di dire questo: vinca Obama o la Clinton (noi speriamo il primo, ovviamente), prevalga nei democratici la novità o la continuità, ma il mondo non si può permettere un altro repubblicano alla Casa Bianca.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Il mondo forse non potrà permettersi un altro presidente come Bush, in Italia invece, grazie ad una genialata di Wolter Disney Veltroni, che scegliendo di correre da solo ha consegnato l'italia alla destra più becera. E per fare questo capolavoro si è dimesso da sindaco di roma, consegnando la capitale ai fascisti. Niente male come bilancio, niente male... Ma non aveva governato meravigliosamente? Forse i romani hanno capito.. che si può fare anche di peggio. Era meglio se andava in Africa come promesso, si poteva proprio fare.

Anonimo ha detto...

E' singolare,la vittoria di Berlusca grazie a Veltroni...
e che cosa hanno fatto i ns. "compagni" nell'ultimo decennio,da Occhetto in poi?
Hanno contribuito alla crescita del consenso a sinistra?
Nooo...sempre addosso all'unica forza innovatrice che Ha capito e seguito l'evolversi della societa',sempre addosso...perche' si dovrebbe votare per una forza politica che ha,come unica strategia di essere all'opposizione e di far decidere il futuro del ns. paese alla destra?infatti ormai non la vota piu' nessuno, ma nonostante questo,la colpa e' sempre degli altri...BRAVI COMPAGNI,avanti cosi'con l'autocritica!!Sempre addosso che paga!!

Anonimo ha detto...

se quella forza innovatrice avesse davvero capito e seguito l'evolversi della società come dici probabilmente avrebbe avuto un risultato elettorale migliore di quello modesto che invece ha conseguito (nonostante il martellamento mediatico che, come nel tuo caso, fa ancora affetto anche dopo aver perso roma e l'italia)

Anonimo ha detto...

Caro compagno, il termine della Binetti è sicuramente pesante..e poco condivisibile. Come quelli usati da tanti vostri stessi sostenitori su Vendola...definito il "fr..io". La Binetti è una dei 300 parlamentari del PD, non ne è il Segretario. Personalmente la sbatterei fuori, e non ho problemi a dire che non condivido quello che dice. E'un problema suo l'ostinazione nello stare nel PD. Di citazione fuoriluogo ce ne sono sicuramente tantissime anche dalla vostra parte..basta pensare che avete eletto e candidato gente come Caruso.. ma non avendo più vostri senatori o deputati a cui attaccarsi.. mi becco la critica ai nostri e.. amen.

Anonimo ha detto...

tra Caruso e Binetti, scelgo Caruso. LEI ostinata a stare nel PD? Ma se è stato Rutelli a chiederle di entrarci. E si può sbatter fuori, sta solo al PD decidere. Bastava farlo quando ha votato contro la fiducia a Prodi.

Anonimo ha detto...

La Binetti non ha mai votato la sfiducia a Prodi.. sarà stronza, ma tra i suoi "peccati" non c'è la responsabilità per la caduta del Governo.