lunedì 11 gennaio 2010

NON SIAMO DISPOSTI A FARE I SUOI COMODI

Il Partito Democratico di Cavriago e la maggioranza consigliare di "Insieme per Cavriago" non farà sponda al centrodestra nel sostenere leggi per limitare le libertà personali, di stampa e di opinione a causa del gesto dello pscicolabile Tartaglia. Nè tantomeno contribuiremo a mettere in secondo piano le responsabilità politiche di Silvio Berlusconi nella degenerazione del clima politico del nostro paese.

Il gruppo di maggioranza "Insieme per Cavriago" domani sera presenterà un proprio ordine del giorno in merito all'aggressione subita da Silvio Berlusconi lo scorso 13 dicembre. In tutta la provincia, ed anche a Cavriago, il Popolo della Libertà stà presentanto degli odg fotocopia il cui obiettivo è quello di avvalorare l'idea che il lancio del mini-Duomo in faccia al premier sia stato un gesto politico.

Nel nostro odg si dice invece che il "gravissimo di violenza nei confronti della persona del Presidente del Consiglio operato da parte di un soggetto con problemi psichici" e che il vero scandalo è che "uno squilibrato abbia potuto colpire da una distanza ravvicinata la persona del Presidente del Consiglio", perchè ciò "segnala una grave lacuna della scorta".

Insieme per Cavriago ritiene che "la violenza è sempre da condannare e che è dovere di tutti essere capaci di una visione della società in cui i violenti siano isolati e non imitati" e richiama le parole di Napolitano, che ha espresso ''il più netto, rinnovato appello perché ogni contrasto politico e istituzionale sia ricondotto entro limiti di responsabile autocontrollo e di civile confronto, prevenendo e stroncando ogni impulso e spirale di violenza".

Concluse le premesse l'odg esprime:

1) solidarietà umana nei confronti di Silvio Berlusconi, barbaramente colpito da un gesto di violenza;

2) la condanna più completa di quanto accaduto e l’auspicio che tutte le forze politiche operino per emarginare e condannare ogni richiamo alla violenza;

3) forte preoccupazione per la strumentalizzazione del gesto isolato di un folle operata da taluni esponenti della maggioranza, che hanno direttamente collegato l’offesa violenta di cui è responsabile una unica persona all’azione di confronto e contrasto che i partiti di opposizione portano avanti in Parlamento accusando quest’ultimi insieme a diversi giornalisti e quotidiani di esserne i mandanti morali;

4) la propria contrarietà a tutte le proposte avanzate da esponenti del Governo, a partire dal Ministro degli Interni, tese a ridurre le libertà individuali, il diritto di manifestazione, la libertà di stampa, di opinione ed il libero accesso alla rete;

e nel contempo chiede

1) a tutte le forze politiche locali e nazionali, così come sollecitato dal Presidente della Repubblica, di adottare nel confronto politico e nei lavori delle assemblee elettive, una prassi rispettosa delle regole ed immune da episodi di prevaricazione o atteggiamenti offensivi tali da degenerare in sterili scontri personali che sviliscono il mandato popolare ricevuto dall’elettorato;

2) al Ministro degli Interni, responsabile dei servizi di sicurezza delle alte cariche dello Stato, di rassegnare le dimissioni per le lacune dimostrate nel corso dell’aggressione subita dal Presidente del Consiglio;

3) di trasmettere il presente Ordine del Giorno al Presidente della Repubblica, al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Presidente del Senato della Repubblica ed al Presidente della Camera dei Deputati.

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