La Sala del Consiglio Comunale di Cavriago ieri sera era gremita. Il Partito Democratico ha incontrato i lavoratori del Gruppo Burani in un'assemblea pubblica alla quale hanno partecipato anche numerosi cittadini di Cavriago. A Cavriago il Gruppo Burani ha oltre 200 dipendenti, dei quali circa il 20% è residente nel nostro Comune.
Non è semplice discutere dei problemi del Gruppo Burani: al momento non ci sono state ripercussioni della crisi finanziaria sul piano occupazionale, i salari vengono regolarmente liquidati ed ai lavoratori non è stata data alcuna comunicazione.
Tuttavia sui giornali, a partire da quelli economici che seguono la borsa, sono trapelate molte indiscrezioni sull'aggravarsi della crisi finanziaria e sulle possibili evoluzioni giudiziarie (il 3 febbraio ci sarà una decisione definitiva sulla richiesta di fallimento che pende sulla holding olandese che controlla MBFG).
L'assemblea tuttavia è stata l'occasione percepire l'umore diffuso tra chi sta vivendo un momento di assoluta incertezza e per mettere a confronto tutti gli attori che hanno voce in capitolo. Il Pd ha voluto raccordare tutti i livelli istituzionali: oltre al Resp.le Lavoro provinciale e Segretario di Circolo di Cavriago Mirko Tutino erano presenti l'On. Maino Marchi (componente della commissione bilancio della Camera), il Consigliere Regionale Gianluca Rivi, il Segretario del PD Giulio Fantuzzi ed il Sindaco di Cavriago Vincenzo Delmonte. Inoltre, tra il pubblico, erano presenti numerosi consiglieri della maggioranza in Consiglio Comunale di Cavriago e diversi Consiglieri Provinciali.
Il Partito Democratico, al termine dell'incontro, ha definito la sua posizione rispetto a quanto potrà avvenire nei prossimi giorni:
1) si chiede alla proprietà di fare piena luce sulla situazione economica del Gruppo e fare ogni possibile sforzo per evitare il fallimento di un'azienda così importante per Cavriago e per tutto il territorio reggiano.
2) qualora non si riesca ad evitare il peggio, si chiede l'attivazione degli strumenti previsti con la Legge Marzano, che prevede l'attivazione di un'amministrazione controllata che si ponga come obiettivo primario (a differenza di quanto potrebbero fare le banche creditrici in caso di fallimento), la tutela dei posti di lavoro e della produzione, salvaguardando la condizione occupazionale ed la sopravvivenza del marchio.
3) i Parlamentari continueranno ad insistere presso il Ministero per l'attivazione di un tavolo ministeriale sulla crisi del MBFG, allo scopo di gestire la possibile crisi aziendale.
4) i rappresentanti del PD in Comune, in Provincia ed in Regione sono pronti ad attivarsi per garantire l'utilizzo di tutti gli ammortizzatori sociali necessari.
Il PD è solidale con i lavoratori del Gruppo e, attraverso i diversi livelli istituzionali, farà qualsiasi cosa per evitare la chiusura di un'azienda così importante per Cavriago.
Tutto quanto è avvenuto, inoltre, deve indurci ad ulteriori riflessioni di carattere generale. Si dice spesso che dalla crisi non usciremo così come siamo entrati. Crediamo, anche in senso autocritico, che si debba ripensare al modello economico nel quale viviamo.
Non è semplice discutere dei problemi del Gruppo Burani: al momento non ci sono state ripercussioni della crisi finanziaria sul piano occupazionale, i salari vengono regolarmente liquidati ed ai lavoratori non è stata data alcuna comunicazione.
Tuttavia sui giornali, a partire da quelli economici che seguono la borsa, sono trapelate molte indiscrezioni sull'aggravarsi della crisi finanziaria e sulle possibili evoluzioni giudiziarie (il 3 febbraio ci sarà una decisione definitiva sulla richiesta di fallimento che pende sulla holding olandese che controlla MBFG).
L'assemblea tuttavia è stata l'occasione percepire l'umore diffuso tra chi sta vivendo un momento di assoluta incertezza e per mettere a confronto tutti gli attori che hanno voce in capitolo. Il Pd ha voluto raccordare tutti i livelli istituzionali: oltre al Resp.le Lavoro provinciale e Segretario di Circolo di Cavriago Mirko Tutino erano presenti l'On. Maino Marchi (componente della commissione bilancio della Camera), il Consigliere Regionale Gianluca Rivi, il Segretario del PD Giulio Fantuzzi ed il Sindaco di Cavriago Vincenzo Delmonte. Inoltre, tra il pubblico, erano presenti numerosi consiglieri della maggioranza in Consiglio Comunale di Cavriago e diversi Consiglieri Provinciali.
Il Partito Democratico, al termine dell'incontro, ha definito la sua posizione rispetto a quanto potrà avvenire nei prossimi giorni:
1) si chiede alla proprietà di fare piena luce sulla situazione economica del Gruppo e fare ogni possibile sforzo per evitare il fallimento di un'azienda così importante per Cavriago e per tutto il territorio reggiano.
2) qualora non si riesca ad evitare il peggio, si chiede l'attivazione degli strumenti previsti con la Legge Marzano, che prevede l'attivazione di un'amministrazione controllata che si ponga come obiettivo primario (a differenza di quanto potrebbero fare le banche creditrici in caso di fallimento), la tutela dei posti di lavoro e della produzione, salvaguardando la condizione occupazionale ed la sopravvivenza del marchio.
3) i Parlamentari continueranno ad insistere presso il Ministero per l'attivazione di un tavolo ministeriale sulla crisi del MBFG, allo scopo di gestire la possibile crisi aziendale.
4) i rappresentanti del PD in Comune, in Provincia ed in Regione sono pronti ad attivarsi per garantire l'utilizzo di tutti gli ammortizzatori sociali necessari.
Il PD è solidale con i lavoratori del Gruppo e, attraverso i diversi livelli istituzionali, farà qualsiasi cosa per evitare la chiusura di un'azienda così importante per Cavriago.
Tutto quanto è avvenuto, inoltre, deve indurci ad ulteriori riflessioni di carattere generale. Si dice spesso che dalla crisi non usciremo così come siamo entrati. Crediamo, anche in senso autocritico, che si debba ripensare al modello economico nel quale viviamo.
Non è pensabile che un'azienda, senza particolari crisi di produzione, possa crollare come un gigante d'argilla sotto il peso di debiti finanziari spropositati.
La libertà lasciata a gestioni economico-finanziarie spericolate, alle banche e a chiunque voglia moltiplicare il denaro mettendo in gioco importanti realtà produttive e posti di lavoro, nel futuro non potrà essere la stessa di oggi. Lo ha detto Barack Obama al discorso pronunciato al Congresso americano in occasione del suo primo anno di mandato e crediamo che dovrà dirlo con chiarezza anche il Partito Democratico.
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